Variante Omicron, Pio Conti: «Possibile aggiornare il vaccino in due settimane»

Pio Conti
Dal suo laboratorio della Tufts University di Boston, osservatorio privilegiato che lo vede impegnato da 37 anni nell'attività di ricerca, l'immunologo abruzzese...

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Dal suo laboratorio della Tufts University di Boston, osservatorio privilegiato che lo vede impegnato da 37 anni nell'attività di ricerca, l'immunologo abruzzese Pio Conti manda un messaggio rassicurante all'Italia: «La Pfizer ha già annunciato che se la variante Omicron dovesse superare la resistenza degli anticorpi, il vaccino verrebbe aggiornato con piccole correzioni in circa due settimane».


Ma cosa c'è da temere di questa nuova variante?


«Negli Stati Uniti, come credo anche in Italia, una certa preoccupazione tra gli scienziati c'è e questo ha inevitabilmente creato quella che qui viene chiamata great concerns, una grande preoccupazione anche tra la popolazione».


Quali misure di prevenzione sono state adottate?


«Anche se negli Usa non c'è ancora traccia di Omicron, il governo americano ha sospeso in via precauzionale i voli per Joannesburg. Di questa variante, in attesa degli studi attualmente in corso, sappiamo già che presenta 32 mutazioni alla proteina Spike, è più resistente agli anticorpi indotti dalla vaccinazione e ha un alto grado di trasmissibilità. Più della variante Delta».


L'arma di difesa resta sempre il vaccino?

«Certamente. La Pfizer ha detto di essere in grado di aggiornare il proprio prodotto nel giro di un paio di settimane per adattarlo alla difesa contro la nuova variante, ove ciò si rendesse necessario. Oggi i grandi passi fatti dalla ricerca nella lotta al Covid 19 ci mettono al riparo da brutte sorprese e nel prossimo futuro potremmo vederne i frutti anche nel contrasto ad altre gravi patologie».


Una pandemia che viene comunque affrontata con misure e atteggiamenti diversi da continente a continente. Perché?

«Come sappiamo la nuova variante proviene dal Sud Africa, dove solo il 20-25% della popolazione risulta vaccinata, mentre in America oltre il 60% ha ricevuto la seconda dose. Anthony Fauci ha detto in queste ore di non avere alcuna intenzione di alimentare nuove paure tra la popolazione, ma la prudenza non è mai troppa. C'è poi da considerare che l'asticella delle limitazioni alle libertà personali è posta diverse altezze da paese a paese. E questo non solo per ragioni normative, ma anche culturali. In Italia si sta facendo molto bene da questo punto di vista nel contrasto alla pandemia».


E negli Stati Uniti?

«Qui si contano già circa 780.000 vittime per Covid-19. Lo stesso Fauci continua a consigliare il richiamo con la terza dose, che in base agli esperimenti fatti ha mostrato un picco di anticorpi molto più elevato di quello indotto dalla seconda. Ma l'obbligo vaccinale, anche per il personale sanitario, incontra ancora molte resistenze. Va comunque ricordato che il vaccino è arrivato dagli Stati Uniti, grazie alle ingenti risorse investite nel campo della ricerca».

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Il Messaggero