Uccise la psicologa nella sua casa: condannato a 30 anni di carcere

Uccise la psicologa nella sua casa: condannato a 30 anni di carcere
Il giudice dell'udienza preliminare del Tribunale di Chieti Isabella Maria Allieri ha condannato oggi a 30 anni di reclusione Giovani Iacone, il 49enne che l'11 gennaio del 2017...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Il giudice dell'udienza preliminare del Tribunale di Chieti Isabella Maria Allieri ha condannato oggi a 30 anni di reclusione Giovani Iacone, il 49enne che l'11 gennaio del 2017 uccise a Francavilla al Mare la psicologa Monia Di Domenico, 45 anni, originaria di Corropoli. Iacone è stato processato con il rito abbreviato subordinato ad una perizia psichiatrica chiesta dalla difesa, rappresentata dall'avvocato Emanuela De Amicis, ed eseguita dallo psichiatra Maurizio Cupillari. Perizia secondo la quale l'uomo era in grado di intendere a volere al momento del fatto ed ha la capacità di stare in giudizio. Iacone, che oggi come nelle precedenti udienze non era presente, è stato anche condannato a risarcire i danni alle parti civili, ovvero i genitori della vittima, assistiti dall'avvocato Giuliano Milia, ed è stato interdetto in perpetuo dai pubblici uffici. L'accusa, con il pubblico ministero Giuseppe Falasca, ha contestato a Iacone l'aggravante della crudeltà per via nei numerosi colpi, 16, con i quali la donna venne uccisa. Colpi inferti al volto e alla testa, sia con un sasso che con una grossa scheggia di vetro. Il fatto si verificò all'interno di un appartamento della famiglia della psicologa, abitazione data in affitto a Iacone. Quel giorno la donna si era recata da lui per recuperare una somma arretrata, a titolo di affitto, di circa 700 euro. Ma una banale discussione finì nel sangue. Iacone tentò anche di nascondere il cadavere nel sottotetto dell'edifico ma furono le tracce di sangue a indirizzare i carabinieri del nucleo operativo e radiomobile di Chieti, diretti dalla tenente Maria Di Lena, che poi scoprirono il corpo senza vita.
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero