Sarebbe stata ubriaca alla guida quando investì nel Chietino un uomo intento a spegnere le fiamme che si erano sprigionate nell'auto della moglie. L'uomo, Giacomo...
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Il processo si è svolto con il rito abbreviato. In aula c'erano i familiari di Di Persio, che si sono costituiti parte civile assistiti dagli avvocati Francesca Gerina e Andrea D'Onofrio mentre la Ferrante era assistita dall'avv. Elena Santarelli. I fatti si verificano a Farà Filiorum Petri in via Madonna del ponte. Quella sera intorno alle 19 Di Persio procede con la sua auto proveniente dalla direzione di Pretoro e segue l'auto condotta dalla moglie quando il mezzo di quest'ultima va a fuoco. Il marito accosta, scende e aiuta la moglie a spegnere le fiamme. In quel momento alla guida di una Lancia Ypsilon arriva la Ferrante che non si avvede della presenza dei due e investe in pieno Di Persio. Il quale nell'impatto viene catapultato prima contro la parte posteriore dell'auto della moglie quindi contro una recinzione metallica.
Nell'impatto l'uomo riporta lesioni gravissime e finisce nel reparto di rianimazione dell'ospedale di Pescara. Successivamente viene trasferito in una struttura riabilitativa nelle Marche. È lì, cinque mesi dopo l'incidente, che il suo cuore si ferma per sempre. Tragedia nella tragedia, appresa la notizia della morte di suo figlio, poche ore dopo a 72 anni muore anche Remo Di Persio. Il suo cuore non regge alla perdita del figlio. Ieri in aula c'erano i familiari che alla lettura della sentenza sono scoppiati in lacrime ricordando un papà e un nonno che non ci sono più. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero