«Fate penitenza, non usate tablet e smartphone». Questo l’invito che si sono sentiti rivolgere dai sacerdoti gli ottomila studenti accorsi ieri mattina in massa...
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La 37esima manifestazione si è svolta all’insegna della sobrietà: «Non è più come fino a tre anni fa quando l’alcool correva a fiumi e al centro della piazza si posizionava una damigiana di vino – spiega Padre Natale Panetta, rettore del Santuario – ora è privilegiato l’aspetto mistico». Singolare è stata la proposta suggerita di prima mattina all’interno delle navate dai sacerdoti che hanno chiesto «almeno fino alle ore 14,30» il digiuno digitale dagli smartphone, in pratica abbandonare per un po’ chat e quant’altro.
Quanti hanno resistito all'appello dei sacerdoti? Pochi, davvero pochi a giudicare dai selfie e dagli smartphone spuntati dalle tasche degli studenti una volta tornati sul sagrato. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero