Il primario del reparto di malattie infettive dell'ospedale Mazzini di Teramo, Pierluigi Tarquini, mette in guardia i teramani dai bus a lunga percorrenza che arrivano...
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Verrà a mancare il primo attore della battaglia teramana contro la pandemia, lotta chiaramente combattuta assieme ad altre figure come ad esempio i componenti della task force istituita recentemente. Nell’unico contatto col manager Asl, a Tarquini non sono stati assicurati alcuni punti fondamentali per restare in sella al reparto: «Ho chiesto a Di Giosia per continuare avanti, in caso di seconda ondata, più personale e anche incentivi, altrimenti senza queste condizioni esaudite non rimango, troppe le responsabilità e nessuna gratificazione». Tarquini spiega che finora è rimasto per dare una mano alla Asl (poteva abbandonare prima), ma «se non ci sono cambiamenti per operare in tranquillità non mi resta che andare via: del resto avevo suggerito da tempo di cominciare ad assumere personale. È chiaro che non me ne vado volentieri, ma a queste condizioni non ci sto». Durante il Covid, Tarquini ha ricoverato in totale una sessantina di positivi, e nel momento più buio 15 contemporaneamente. Ciò che in questi mesi ha preoccupato, e non poco, il primario sono stati i casi di falsi Covid, a partire da polmoniti importanti («ben 15», assicura Tarquini) che potevano far pensare al peggio, compresa una legionella.
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Il Messaggero