Agente penitenziario 48enne perseguita la vicina di casa: condannato a un anno

La donna era testimone in un processo che vedeva imputato lo stesso agente in una causa, sempre per stalking, questa volta perpetrato nei confronti di un dentista

Agente penitenziario 48enne perseguitala vicina di casa: condannato a un anno
Condannato a un anno di reclusione, A.G., 48 anni, agente penitenziario di Avezzano in provincia dell'Aquila, per stalking nei confronti di una donna. La miccia che avrebbe...

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Condannato a un anno di reclusione, A.G., 48 anni, agente penitenziario di Avezzano in provincia dell'Aquila, per stalking nei confronti di una donna. La miccia che avrebbe innescato il processo per le ipotesi di stalking sono stati gli atti persecutori reiterati nel tempo nei confronti di una vicina di casa. La donna era testimone in un processo che vedeva imputato lo stesso agente in una causa, sempre per stalking, questa volta perpetrato nei confronti di un dentista. La vicenda, ricostruita in una lunga istruttoria dibattimentale, ieri si è conclusa con una sentenza di condanna per il poliziotto. Il giudice del Tribunale di Avezzano, Niccolò Guasconi, ha dichiarato il 48enne «responsabile del reato a lui ascritto e lo condanna alla pena di anni uno di reclusione e alle spese processuali».

 

Il giudice ha anche condannato l’ agente a risarcire alla donna, che si è costituita parte civile, il danno subito in conseguenza del reato, ha ordinato la sospensione della pena per cinque anni e la cessazione delle misure cautelari in corso. Soddisfatta la parte civile, soprattutto per le pene accessorie che «in qualche modo anticipano quella che sarà la giustizia riparativa voluta dalla riforma Cartabia» precisa l’avvocato. Anche il pubblico ministero aveva concluso per la condanna dell’ agente per il clima di tensione e sofferenza patiti dalla vittima. L’uomo nel 2021 era stato rinviato a giudizio con l’accusa di atti persecutori nei confronti della donna. Nell’occasione il gip aveva disposto il divieto di provare a comunicare con lei, ma anche quello dell’avvicinamento ai luoghi che la donna abitualmente frequentava. Numerose le informazioni testimoniali rese da persone informate sui fatti, oltre ad annotazioni dei pattugliamenti delle forze dell’ordine con raccolta di materiale audio e video, e dichiarazioni della persona offesa.

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Il Messaggero