Morto l'avvocato Walter Mazzitti, era in attesa di trapianto di polmoni

Morto l'avvocato Walter Mazzitti, era in attesa di trapianto di polmoni
E' morto l'avvocato Walter Mazzitti, 69 anni, era ricoverato a Torino in attesa di un trapianto di polmoni. Molto famoso in Abruzzo e in Italia, è stato...

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E' morto l'avvocato Walter Mazzitti, 69 anni, era ricoverato a Torino in attesa di un trapianto di polmoni. Molto famoso in Abruzzo e in Italia, è stato presidente del Parco nazionale del Gran Sasso  e dell'Archeoclub. E' stato anche consulente di Palazzo Chigi.

L'avvocato  Walter Mazzitti era nato a Teramo. Soffriva da tempo di una grave patologia respiratoria, che non gli aveva impedito di continuare la sua professione, curando importanti provvedimenti legislativi, nell'ambito del suo incarico di consigliere di palazzo Chigi. E' stato consulete per diversi Ministeri  come esperto di sistemi idrografici. In Abruzzo è stato coordinare dei Comitato civico pro Renzi. Grande ambientalista e appassionato di montagna, è stato tra i papapili per diventare commissario per la messa in sicurezza del Gran Sasso.

Per anni presidente del Parco del Gran Sasso, uomo di cultura, molto affezionato a Teramo, Mazzitti dove tornava spesso. Grande personalità, è stato insignito di diverse onorificenze. Nel suo ultimo post su Facebook annunciava l'approvazione di una norma del Cura Italia da lui proposta e sostenuta.

 

«Cari amici, sono purtroppo ricoverato in ospedale a causa di una grave insufficienza respiratoria. Ciò nonostante non posso fare a meno di condividere con tutti voi la mia più grande gioia - attraverso questo messaggio scritto per me da un collega - per avere raggiunto il più importante risultato della mia vita professionale.  Oggi, 24 aprile 2020, il Parlamento italiano ha approvato il decreto “CURA ITALIA” volto a fronteggiare la pandemia COVID -19, che contiene una norma da me proposta e sostenuta con grande sensibilità dal Ministro della Salute. La norma consentirà ad oltre 100 mila malati, come me affetti da gravi patologie polmonari, che sono obbligati giorno e notte a fare uso di ossigeno per respirare, di tornare a nuova vita, poter uscire di casa senza limiti di distanza e di tempo e vedersi riconosciuta una libertà di movimento identica a quella di tutti i cittadini italiani non portatori di questa grave inabilità». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero