Tentato suicidio, il biglietto di Muriana: «Sono innocente»

Tentato suicidio, il biglietto di Muriana: «Sono innocente»
«Sono estraneo alla vicenda di Rigopiano e non ero al corrente della telefonata con cui veniva dato l'allarme della tragedia di Rigopiano che è spartita dai...

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«Sono estraneo alla vicenda di Rigopiano e non ero al corrente della telefonata con cui veniva dato l'allarme della tragedia di Rigopiano che è spartita dai tabulati telefonici». È la sintesi del biglietto sequestrato dagli inquirenti e rinvenuto nella Yaris dove ieri mattina intorno alle 12.30 è stato trovato svenuto l' ex capo della Mobile di Pescara Pierfrancesco Muriana che ha tentato di togliersi la vita. Lo attendevano ieri in Tribunale a Pescara per le 11.00 il procuratore aggiunto Anna Rita Mantini e il sostituto Luca Sciarretta, ma a quell'appuntamento Pierfrancesco Muriana non si è presentato. Inutile l'attesa in Tribunale a Pescara: un'ora e mezza più tardi i Carabinieri Forestali della stazione di Francavilla al mare hanno trovato il corpo riverso dell'ex capo della squadra mobile di Pescara mentre stavano perlustrando la zona di contrada Coderuto lungo la Fondovalle Alento per una routinaria perlustrazione contro l'abbandono di rifiuti.


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L'hanno trovato nell'auto con il tubo di scappamento otturato, chiaro segnale di un premeditato tentativo di farla finita. La corsa in ospedale dell'ambulanza del 118 e poi le prime cure prestate in pronto soccorso hanno evidenziato che le condizioni non erano gravissime anche se era evidente una leggera intossicazione. «Quando è arrivato in Pronto Soccorso – spiega il primario Antonio Iacovella – accusava i sintomi di una leggera intossicazione da acido carbonico; era lucido, cosciente ma disorientato. Non accusava problemi cardiocircolatori e nonostante fosse frastornato, rispondeva con cognizione alle domande che gli venivano poste».

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Ora le condizioni dell'ex capo della Mobile di Pescara sono stabili ed è fuori pericolo di vita. E' ricoverato nel reparto di Psichiatria del Santissima Annunziata di Chieti e non è in pericolo di vita. Secondo i sanitari attualmente ha una leggera intossicazione che si sta risolvendo ed in via precauzionale è in osservazione solo per qualche giorno. Stupore e sbigottimento ha suscitato il gesto tra chi lo conosceva: coloro che avevano lavorato al suo fianco lo descrivono come uomo pacato anche se di polso. «Impensabile che potesse arrivare a compiere un gesto simile».  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero