La Finanza: "Tarantini voleva entrare negli appalti del terremoto aquilano"

La Finanza: "Tarantini voleva entrare negli appalti del terremoto aquilano"
BARI - Dopo il terremoto che colpì L'Aquila il 6 aprile 2009, le...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
BARI - Dopo il terremoto che colpì L'Aquila il 6 aprile 2009, le forniture di beni e servizi e i lavori per far fronte all'emergenza furono aggiudicati senza gara, con affidamento diretto. Ai lavori, per decine di milioni di euro, volevano partecipare l'imprenditore barese Gianpaolo Tarantini e il suo collega Enrico Intini, titolare della società Sma, circostanza questa che spingeva 'Gianpì a portare escort nelle residenze di Silvio Berlusconi per ottenere così un lasciapassare per fare affari con la Protezione civile e Finmeccanica. Su questi affari sta deponendo al processo 'escort' il tenente colonnello della Guardia di Finanza Andrea Di Cagno, che ha svolto le indagini. Ripercorrendo cronologicamente i contatti telefonici tra Tarantini e i vertici di Finmeccanica - nello stesso periodo delle serate organizzate nelle residenze di Silvio Berlusconi - l'ufficiale della Gdf ha riferito sui tentativi di Tarantini di entrare in alcune progettualità della Protezione Civile, come quelli per il G8 che si tenne all'Aquila tra l'8 e il 10 luglio 2009. «Noi non siamo quelli che montano i pali, un pezzo di polpa me lo devi dare» dice Intini a Lunanuova in un'intercettazione «lamentandosi della spartizione delle opere, - ha spiegato il tenente colonnello - perchè a lui sarebbero stati riservati solo lavori di movimento terra, invece puntava a opere infrastrutturali e tecnologiche per il più ampio margine di guadagno previsto». Nessuno degli appalti sarà tuttavia affidato agli imprenditori baresi perchè, alcune settimane dopo i contatti e i primi accordi con Piefrancesco Guarguaglini, ex presidente Finmeccanica, Domenico Lunanuova e Lorenzo Borgogni, ex dirigenti di società del gruppo Finmeccanica, Tarantini subisce una perquisizione nell'ambito di una delle indagini baresi sui presunti appalti truccati nella sanità e per le presunte corruzioni per l'acquisto delle protesi. Risalgono allo stesso periodo alcuni contatti tra Tarantini e Roberto De Santis, «il quale era vicino al senatore Maritati - ha detto Di Cagno nella deposizione - e dal quale Tarantini sperava di carpire informazioni sugli sviluppi investigativi» della perquisizione subita. Contatti dei quali non si conosce l'esito nè se vi siano mai stati.
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero