I contagi in divisa salgono a sette: sette carabinieri di Sulmona, tre della Radiomobile e quattro della stazione, che sono risultati positivi al Covid-19. Un focolaio...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
I numeri restano importanti però in Valle Peligna con 166 casi accertati in questa seconda ondata, partita poco più di un mese fa e che comunque ha già visto i primi contagiati aver negativizzato il virus. La città con più casi resta il capoluogo peligno dove i Covid sono ad oggi 86, anche se in proporzione il paese più colpito è Bugnara che con 33 casi, su poco più di mille abitanti, ha la percentuale più alta di positivi; seguita da Pettorano sul Gizio che di casi ne registra 24. In questi tre Comuni, per questo, la Regione ha imposto con un’ordinanza molto criticata l’obbligo della mascherina h24, la chiusura alle ore 20 dei locali pubblici e il divieto di feste e sport di contatto. Una decisione che ha provocato la reazione degli operatori commerciali i quali ieri hanno scritto al presidente Marco Marsilio chiedendo di non prorogare il divieto quando, il prossimo 16 settembre, scadrà l’ordinanza. «Alla luce dei nudi dati numerici emersi dall'esito dei tamponi eseguiti sui residenti in città, che danno lo 0,33% di positivi rispetto ai residenti con pochi casi di ospedalizzazione e nessuno in terapia intensiva» minimizzano le sette tra associazioni e comitati di categoria secondo i quali la situazione è gestibile con l’uso delle mascherine e il distanziamento, tanto più che i focolai sono nati in feste private e ambienti di lavoro e non nei bar. Per questo chiedono un potenziamento dell’ospedale, piuttosto che misure restrittive e alla Regione presentano il conto del danno all’immagine. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero