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Lasciato, era arrivato a lasciare la biancheria della sua amante, o meglio della sua ex amante, sul parabrezza dell’auto del marito con un biglietto con scritto se la riconosceva. E poi messaggi, pedinamenti, frasi oltraggiose scritte sul muro davanti casa, la minaccia di rivelare al marito la sua relazione adultera, le offese in pubblico alla sua ex amante e al marito, perché che la donna, più grande di lui di undici anni, avesse voluto chiudere la relazione non lo aveva proprio accettato.
Il divieto di avvicinamento
Due anni da incubo, dal 2020 al 2022, con una morsa non allentata neanche dopo il divieto di avvicinamento disposto dal giudice. Così l’altro giorno Giuseppe Contucci, quarantaquattrenne di Sulmona, ha deciso davanti al giudice per le udienze preliminari di patteggiare quattordici mesi di reclusione. Il giudice ha riconosciuto l’aggravante della continuazione arrivando a ventuno mesi di pena, poi ridotta per la scelta del rito del patteggiamento. Mossa che ha permesso all’imputato anche di evitare la costituzione di parte civile delle due vittime che, a questo punto, dovranno agire civilmente per essere risarcite dai danni provocati dallo stalker, tanto da essere costretti a cambiare casa e, al marito, a dover ricorrere alle cure del centro di igiene mentale.
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