Sparò al cuoco per gli arrosticini salati male: 12 anni a Pecorale

Sparò al cuoco per gli arrosticini salati male: 12 anni a Pecorale
Dodici anni di reclusione, di cui cinque da trascorrere all’interno di un R.e.m.s, ovvero una delle strutture sanitarie adibite all'accoglienza degli autori di reato...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Dodici anni di reclusione, di cui cinque da trascorrere all’interno di un R.e.m.s, ovvero una delle strutture sanitarie adibite all'accoglienza degli autori di reato ritenuti infermi o seminfermi di mente, nonché socialmente pericolosi. Questa la sentenza di condanna emessa nel primo pomeriggio di oggi, al termine del processo con rito abbreviato, nei confronti di Federico Pecorale, il 30enne di Montesilvano, con residenza in Svizzera, che il 10 aprile del 2022, all’interno del ristorante Casa Rustì di Pescara, proprio nel cuore del centro cittadino, ferì gravemente, con cinque colpi di pistola, il cuoco 23enne Yelfry Rosado Guzman. A scatenare la furia di Pecorale, al punto da indurlo ad estrarre l’arma e a fare fuoco contro la vittima, sarebbe stato un alterco sulla cattiva salatura degli arrosticini che gli erano stati serviti.

Il gup Francesco Marino ha inoltre condannato l’imputato all’interdizione perpetua dai pubblici uffici e al risarcimento del danno, che dovrà essere liquidato nell’ambito di un separato giudizio, assegnando una provvisionale di 200mila euro in favore della vittima, finita sulla sedia a rotelle proprio a causa dei cinque colpi pistola che lo raggiunsero in varie parti del corpo e che lo costrinsero a sottoporsi a tre delicatissimi interventi chirurgici.

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero