Spari al cuoco, Yelfry: «Sono un combattente, non mollo»

Spari al cuoco, Yelfry: «Sono un combattente, non mollo»
«Sono un combattente, non mollo». Per Yelfry Rosado Guzman, il cuoco a cui ha sparato un cliente a Pescara, ora è tempo anche di visite istituzionali....

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«Sono un combattente, non mollo». Per Yelfry Rosado Guzman, il cuoco a cui ha sparato un cliente a Pescara, ora è tempo anche di visite istituzionali. Così nel pomeriggio di ieri una pattuglia di amministratori regionali e comunali si è portata nel reparto di Neurochirurgia dell'ospedale, dove il ragazzo è ricoverato dal pomeriggio di mercoledì.

Una stanzetta fin troppo affollata, seppur per un breve saluto: erano presenti, tra gli altri, il presidente della Regione, Marco Marsilio, l'assessore alla sanità Nicoletta Verì, il consigliere regionale Guerino Testa, il sindaco Carlo Masci e il vicesindaco Gianni Santilli. Il ragazzo è sempre assistito dalla madre o dalla fidanzata, che non lo lasciano mai solo. Le sue condizioni appaiono migliorate. Ha ringraziato la delegazione di politici per la visita e l'attenzione:

«Sono pronto - ha detto - ad affrontare tutte le difficoltà che si dovessero presentare in futuro per il mio recupero. La mia forza di volontà non è in discussione». In precedenza, durante l'incontro che si è svolto nell'aula magna dell'ospedale il presidente Marsilio aveva voluto complimentarsi con l'equipe dei medici che ha operato, a più riprese, Yelfry, riducendo di molto il danno che è stato provocato dai cinque colpi di pistola, tutti sparati da distanza molto ravvicinata. I colpi hanno tra l'altro raggiunto un polmone e fratturato una vertebra, provocando il danno fisico sicuramente più importante, quello per il quale i medici, pur avendo sciolto la prognosi, dichiarata in sessanta giorni, mantengono ancora un ampio margine di prudenza. Le prossime ventiquattro ore saranno un buon indicatore sulle possibilità di ripresa del giovane.

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Il Messaggero