Sommelier uccisa, il marito aveva pianificato tutto

Sommelier uccisa, il marito aveva pianificato tutto
L'omicidio di Donatella Briosi, 64enne sommelier pescarese,...

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L'omicidio di Donatella Briosi, 64enne sommelier pescarese, avvenuto martedì in uno studio notarile del centro di Udine, era stato pianficato nei minimi dettagli dall'ex marito Giuliano Cattaruzzi, architetto 80enne, suicidatosi subito dopo il delitto. L'uomo aveva previsto tutto, da come procurarsi la pistola calibro 38 con cui ha freddato la ex, a come e quando ucciderla. Lo dimostrerebbero tre lettere trovate nello studio della villa di Tarcento, al centro della tragedia. I due, separati ormai da tempo, martedì erano andati dal notaio per stipulare un atto di compravendita della villa di proprietà di Cattaruzzi, ma gravato da un'ipoteca a favore di Donatella. Nelle tre missive, ora poste sotto sequestro dalla polizia, l'uomo avrebbe espresso le sue intenzioni di far fuori la ex moglie, chiedendo perdono. Destinatari: il suo avvocato; l'attuale compagna Emilia, di origini camerunensi, con cui ha avuto un bambino di 8 anni, e un familiare per chiarire alcune incomprensioni passate. Nelle lettere, Cattaruzzi avrebbe espresso tutto il suo astio verso Donatella per questioni economiche subentrate dopo la separazione. Il suo timore era che la donna potesse in qualche modo “aggredire” il suo patrimonio. Sosteneva che l'assegno stabilito dai giudici in suo favore fosse troppo per le sue possibilità. Che non fosse un femminicidio legato a questioni passionali, ma che c'era dell'altro sotto, gli inquirenti l'avevano subito lasciato intendere. Dalle indagini è anche venuto fuori che il revolver a tamburo calibro 38 utilizzato da Cattaruzzi per uccidere Donatella e togliersi la vita era di sua proprietà. L'architetto aveva ceduto 'arma a un amico. Ma una quindicina di giorni fa gliene aveva chiesto la restituzione. Come detto, tutto previsto. Ora parenti e amici aspettano solo di dare l'ultimo saluto a Donatella. La prossima settimana, i funerali a Udine e poi tornerà a Pescara, nella sua città per essere sepolta nella cappella di famiglia. L'attendono Le Donne del Vino Abruzzo che stanno organizzando per venerdì prossimo una iniziativa per dire no ai femminicidi e a tutte le forme di violenza. “Venerdì – spiega Jenny Viant Gomez, delegata regionale –ricorre la giornata nazionale del vino rosato. E per questa occasione, avevamo previsto una conviviale. Dopo quanto accaduto, abbiamo però deciso di dare all'evento un taglio diverso. Ci saranno due associazioni che si occupano della violenza di genere. Offriremo un calice di vino in cambio di una offerta”.
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Il Messaggero