Soccorrono un cane in cima alla montagna e rischiano la denuncia

Soccorrono un cane in cima alla montagna e rischiano la denuncia
Trovano un cane in vetta, lanciano un appello su Facebook e rischiano l'incriminazione per procurato allarme, accusati di aver creato una foto falsa. Giornate spiacevoli per...

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Trovano un cane in vetta, lanciano un appello su Facebook e rischiano l'incriminazione per procurato allarme, accusati di aver creato una foto falsa. Giornate spiacevoli per Alessandro Scaloni, avvocato marchigiano amante della montagna abruzzese e un gruppo di amici. Escursionisti esperti, domenica scorsa hanno affrontato il Pizzo di Moscio, nel teramano e una volta in vetta, oltre al bel panorama, si sono trovati di fronte ad una scena insolita. Un cane solitario, a più di duemila metri di altitudine, vicino alla croce che indica appunto l'arrivo in cima. «Ci siamo subito chiesti di chi potesse essere e cosa facesse lì - racconta l'avvocato -. Aveva placche di ghiaccio sul pelo, quindi era evidente che fosse lì da tempo, comunque non da poco. Abbiamo provato ad avvicinarlo in qualsiasi modo, per lungo tempo, a dargli qualcosa da mangiare, ma niente. Non sembrava nemmeno troppo affamato a dire il vero». Alla scena ha assistito anche un gruppo di escursionisti romani.


«Abbiamo riconosciuto la razza del cane, un lagotto. Mio fratello ne ha uno, è stato facile - prosegue Alessandro Scaloni -. Ci siamo chiesti se fosse stato abbandonato, o perso da qualche escursionista”. Da lì l'idea di scattare qualche foto con il telefonino e di condividere l'immagine sui social. In particolare con un appello sulla pagina dell'ente parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, che ha risposto a riapertura degli uffici scrivendo “la pagina è gestita dal personale del Parco in orario di ufficio e con finalità di comunicazione: non è quindi opportuno inviare segnalazioni che richiedono un'azione immediata”. Con l'invito a chiamare i carabinieri forestali di Rocca Santa Maria. Da lì si è scatenato un putiferio su Facebook: “Sono partite le condivisioni della foto e con queste i commenti anche pesanti - aggiunge amareggiato Alessandro Scaloni -. Siamo amanti della montagna, della natura ed è normale che ci sia sorta una preoccupazione per il cane da solo, ma ci hanno detto che la foto l'abbiamo fatta con il cane di mio fratello e quindi di aver creato una bufala, assurdo. Hanno scritto anche di peggio, che non essendo riusciti a recuperare il cane lì avremmo dovuto fare la stessa fine, anzi, essere seppelliti dalla neve. Assurdo, davvero». Su Facebook una signora ha anche creduto di riconoscere nella foto il cane smarrito da tempo, ma verificando bene ha poi detto che non si tratta di lui. Alessandro Ricci Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero