Pescara, ruba fascicolo in tribunale: arrestata Lady Coumadin

Pescara, ruba fascicolo in tribunale: arrestata Lady Coumadin
Le manette sono scattate nel tardo pomeriggio di ieri. Per Lady Coumadin, al secolo Daniela Lo Russo, 47 anni, origini pugliesi, vita e imprese ormai legate al territorio di...

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Le manette sono scattate nel tardo pomeriggio di ieri. Per Lady Coumadin, al secolo Daniela Lo Russo, 47 anni, origini pugliesi, vita e imprese ormai legate al territorio di Pescara, si sono aperte di nuovo le porte di un carcere, questa volta il Castrogno di Teramo. Su ordine del Gip dell’Aquila i carabinieri l’hanno arrestata per furto aggravato e distruzione di atti, reati commessi in concorso con il figlio, che resta però indagato a piede libero. La vicenda è il blitz della scorsa settimana negli uffici della corte d’appello, dove pende il processo di secondo grado per il cosiddetto delitto del Coumadin, il piano semi perfetto ideato dalla Lo Russo per eliminare l’ex marito attraverso la somministrazione di massicce dosi del potente farmaco anticoagulante. Come finì è storia nota: uomo fortunatamente salvo, grazie al provvidenziale intervento dell’Arma, e lei condannata in primo grado a 13 anni e 8 mesi. Soltanto un anno di meno la pena comminata al figlio Michele Gruosso, suo complice anche in quell’occasione. Sentenza del 4 novembre scorso ormai prossima alla valutazione della corte di appello.


Ritenendo evidentemente scarse le possibilità di farla franca, ma persino di cavarsela con un consistente sconto, la coppia madre-figlio ha messo a punto un altro piano, degno di un film. Insieme si sono presentati giovedì scorso nella cancelleria della corte d’appello, all’Aquila, chiedendo di visionare il fascicolo processuale che li riguarda. Sono due faldoni zeppi di atti che riassumono le fasi del processo di primo grado, caratterizzate da continui colpi di scena, cambi di avvocato, assenze per motivi di salute e persino il grande diversivo dei falsi pacchi bomba disseminati per Pescara nel tentativo di intimidire il Pm Rosangela Di Stefano. Mentre la Lo Russo è riuscita a distrarre le addette alla cancelleria, il figlio avrebbe fatto sparire il contenuto dei faldoni in un borsone.


Non è finita bene anche questa volta. Svelato il furto, i due autori sono stati identificati attraverso le telecamere di sicurezza del palazzo di giustizia e, al loro arrivo a Pescara, ad attenderli hanno trovato i carabinieri. A bordo della loro auto, soltanto una parte degli atti trafugati. Il resto, hanno accertato le indagini, è stato dato alle fiamme lungo il viaggio.

Al momento della notifica dell’ordinanza di custodia cautelare Lady Coumadin ha riservato ai carabinieri l’ennesima sorpresa, un nuovo cambio di difensore che, da oggi, poterà ad assumere la sua difesa un avvocato del foro di Bari. Con quale strategia lo si scoprirà nei prossimi giorni, in sede di interrogatorio di convalida.

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Il Messaggero