Ha rappresentato un pezzo di storia della gioielleria e dell’orologeria di Pescara. Chissà quante ricorrenze ha festeggiato, quante unioni ha suggellato nel corso...
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“La famiglia aveva radici antiche legate all’orologeria - continua il figlio Antonio - e mio padre si appassionò subito a questo mestiere. All’inizio aprì la sua gioielleria con lo zio Dante. All’epoca era in via Conte di Ruvo, poi mio padre decise di separarsi dal fratello, non perché ci fossero problemi, ma per una strategia di ripartizione del mercato. Così mio zio rimase a Porta Nuova e mio padre si trasferì in centro”. All’inizio Elvio aprì in via De Amicis, poi nel ‘72 si trasferì in via Cesare Battisti, oggi cuore pulsante della movida. Una storia caratterizzata anche da episodi che segnarono la cronaca cittadina: Elvio Seta subì delle rapine che lasciarono il segno, come quella in cui fu preso in ostaggio dai suoi rapinatori. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero