Raid fascista al Classico, autori individuati

Raid fascista al Classico, autori individuati
PESCARA -  Quasi tutti individuati i circa dieci partecipanti al raid vandalico con chiari riferimenti fascisti di venerdì notte al liceo classico di Pescara. ...

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PESCARA -  Quasi tutti individuati i circa dieci partecipanti al raid vandalico con chiari riferimenti fascisti di venerdì notte al liceo classico di Pescara.

Non appena l'elenco stilato dalla Digos sarà completo saranno denunciati per atti contrari alla pubblica decenza e imbrattamento di cose altrui: oltre che ubriachi, vandali e fascistelli inneggianti al duce, sono stati così intelligenti da filmarsi e postarsi mentre, a volto scoperto e con voci stentoree mentre urinano sul portone dell'edificio di via Venezia.

La vera motivazione dell'impresa, però, è la rivalità che da sempre contrappone quelli del classico ai colleghi liceali dello scientifico da Vinci, dove la indagini si sono subito indirizzate. Dalla notte di venerdì il video ha fatto il giro del web raccogliendo unanime riprovazione.

«Esprimo tutta la mia costernazione di fronte all'accaduto e la mia più profonda solidarietà alla collega del D'Annunzio Antonella Sanvitale - dice poi la preside del da Vinci Nora Ruggieri. - C'è la condanna da parte delle famiglie degli studenti che, assieme alla scuola, contribuiscono ogni giorno alla crescita formativa dei ragazzi».


«Quanto accaduto è una ferita che rimarrà aperta a lungo nella nostra città: derubricare tutto ciò come una semplice bravata significherebbe non capire che c'è un enorme problema culturale nella pancia del Paese e anche nella nostra città», aggiungono in coro esponenti del centrosinistra, tra cui l'ex sindaco Marco Alessandrini, e l'Anpi, secondo i quali vandalizzare in maniera sconcia un'istituzione culturale e farlo inneggiando al ventennio più buio della nostra storia e a Mussolini è ancora più deplorevole».

Dal centrodesta scatta la corsa a smarcarsi dall'accaduto rifiutando, contro ogni evidenza, la matrice politica dell'accaduto, imputato piuttosto a sintomo dl degrado di una «società nichilista e atea».

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Il Messaggero