Covid, chiuso il ristorante Hawaii: positivi addetti alla cucina. Il locale: «Decisione dolorosa»

Covid, chiuso il ristorante Hawaii: positivi addetti alla cucina
Sospendere il servizio nella settimana clou dell’estate è scelta dolorosa, ma necessaria. E soprattutto trasparente: è la direzione dello stabilimento balneare...

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Sospendere il servizio nella settimana clou dell’estate è scelta dolorosa, ma necessaria. E soprattutto trasparente: è la direzione dello stabilimento balneare Hawaii di Pescara ad annunciare la temporanea chiusura del ristorante a seguito dei casi di positività al Covid-19 emersi fra alcuni componenti della brigata e della necessità di mettere in quarantena anche il resto del personale che ha condiviso ambienti e spazi di lavoro. È un comunicato ufficiale della proprietà ad annunciarlo, con l’obiettivo di tranquillizzare la clientela dello stabilimento balneare, invitata a utilizzare senza timore gli altri servizi disponibili in struttura, costantemente sottoposti a continue misure di controllo e sanificazione. «Desideriamo precisare - si legge nella nota - che abbiamo sottoposto a test tutti i dipendenti della cucina, e che tutti erano asintomatici. Nel momento in cui abbiamo ricevuto l’esito dei tamponi, abbiamo chiesto a tutti di porsi in isolamento fiduciario, in attesa di ripetere i tamponi».

 


Un problema, però, si pone, dopo due chiusure di ristoranti nel giro di pochi giorni, a causa di casi di Covid fra i dipendenti. Ad aprire la serie, giorni fa, il centralissimo Kasamaki, locale di sushi sulla centralissima piazza Salotto frequentato in particolar modo da giovani e giovanissimi. Undici i positivi, tutti asintomatici: in pratica tutti gli addetti, tranne il titolare. Il mini focolaio è stato scatenato da uno dei lavoratori della cucina, peraltro vaccinato da mesi con entrambe le dosi. Insomma, un concreto fattore di pericolo all’orizzonte, nel pieno delle vacanze estive di pescaresi e villeggianti. Così come, l’anno scorso, furono i rientri da località italiane ed estere a riavviare la circolazione del virus soprattutto fra i giovani, quest’estate il problema sembra essere la convivialità. Agli operatori del settore, sull’esempio di Hawaii, il compito di gestire i rischi con senso di responsabilità e correttezza. Alle forze dell’ordine, come annunciato nei giorni scorsi dalla questura, la funzione delicata di controlloo rigoroso dell'uso del green pass. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero