«Io sto con i talebani», arresto bis per il pakistano di Francavilla al mare

«Io sto con i talebani», arresto bis per il pakistano di Francavilla al mare
L’ultima informativa dei carabinieri del Ros dell’Aquila è datata 16 novembre e fa rabbrividire: intercettato sulla piattaforma Messenger in lingua urdu ha...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

L’ultima informativa dei carabinieri del Ros dell’Aquila è datata 16 novembre e fa rabbrividire: intercettato sulla piattaforma Messenger in lingua urdu ha inviato all’interlocutore foto di miliziani dello Stato islamico dell’ Iraq e del Levante (Isis), lasciando intendere di essere stato in quei luoghi ove sono state compiute crocifissioni, una serie di decapitazioni, un’impiccagione un massacro in campo aperto. Il tutto commentato così: «Questi di Daesh non sono più forti di te». Un talebano convinto, Arslan Faiz, pakistano di 32 anni, inserito nel tessuto di Francavilla al Mare, in Abruzzo, e in attesa di espulsione a Bari perché ritenuto soggetto pericoloso. Ieri, però, è stato nuovamente arrestato dai militari del Ros del maggiore Davide Palmigiani, su ordine del procuratore capo della Distrettuale antimafia e antiterrorismo dell’Aquila, Michele Renzo, e del sostituto Simonetta Ciccarelli con l’accusa di essere un «promotore di attività terroristiche e di guerriglia», dopo aver scansionato una gran mole di messaggi lasciati dall’arrestato sul suo profilo Facebook aperto a tutti, e su altre piattaforme social, inneggiando i nuovi rappresentanti talebani del neonato stato islamico in Afghanistan.

Terrorismo islamico, arrestato un giovane foreign fighter pescarese affiliato ad Al Qaeda: ha combattuto in Siria e Iraq

Nell’informativa c’è spazio anche alle sue dichiarazioni quando i carabinieri nell’estate scorsa sono piombati per fare sequestri e perquisizioni nell’appartamento del giovane pakistano in via Nazionale adriatica di Francavilla, dove lui lavorava in un un autolavaggio di contrada Michetti: «A me piacciono i talebani sono d’accordo con loro, e sono contento che hanno preso Kabul». Una costante incitazione all’odio per radicalizzare il più possibile i pakistani ,anche quelli presenti in Italia. L’accusa per il giovane pakistano (assistito dall’avvocato Danilo Iannarelli) è quella di associazione con finalità di terrorismo anche internazionale. Nel capo di imputazione viene contestato dai due magistrati anche «l’esercizio del martirio al fine di punire le persone occidentali o comunque ritenute infedeli». Sempre come appurato dai carabinieri della sezione anticrimine dell’Aquila, il giovane Arslan Faiz è riuscito ad aggirare il diniego di restare in Italia come rifugiato politico attraverso la protezione sussidiaria, misura alternativa che consente la stabilizzazione nel territorio che si è conclusa con l’ottenimento del permesso di soggiorno in quanto lavoratore regolarmente assunto. Secondo le investigazioni l’avvicinamento del ragazzo al radicamento islamico (sia nell’aspetto fisico che in quello psicologico) è avvenuto dopo aver abbracciato il Salafismo, l’aspetto più oltranzista della religione islamica.

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero