Perseguita la ex e la professoressa: «Devi leggere in aula la mia poesia d'amore». Allontanato dalla Polizia

Perseguita la ex e la professoressa: «Devi leggere in aula la mia poesia d'amore». Allontanato dalla Polizia
La Polizia di Chieti ha eseguito un’ordinanza che dispone il divieto di avvicinamento a carico di uno studente lancianese diciannovenne, incensurato.  Il...

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La Polizia di Chieti ha eseguito un’ordinanza che dispone il divieto di avvicinamento a carico di uno studente lancianese diciannovenne, incensurato.  Il ragazzo è indagato per atti persecutori nei confronti di una minorenne di Chieti, sua ex fidanzata, non avendo accettato la fine della loro relazione durata circa 7 mesi.

Gli atti persecutori sono consistiti in decine di messaggi, sia sms che vocali nonché videochiamate effettuate quotidianamente, in pedinamenti nei confronti della ragazza e dei suoi familiari anche nei luoghi di lavoro di questi ultimi, tutto finalizzato ad un incontro con la giovane al fine del recupero del rapporto sentimentale. Dopo il blocco delle telefonate che la vittima aveva attivato nei confronti dell’utenza in suo uso, egli ha iniziato ad effettuare continue telefonate anonime arrivando addirittura a superare le cento telefonate al giorno.   

L’attività persecutoria è stata posta in essere anche tramite messaggi telefonici inviati nottetempo ad una insegnante della giovane per convincerla a leggere in aula una poesia d’amore dedicata alla ragazza che gli inviava tramite sms.

I genitori, in un primo momento, vista la giovane età del ragazzo e non volendolo denunciare, hanno più volte tentato di dissuaderlo dal proseguire in questi atti di vera e propria persecuzione. Successivamente, visto anche lo stato d’ansia e paura ingenerato nella figlia, hanno incaricato un legale di fiducia affinché lo invitasse, bonariamente a desistere.

Poiché ogni  tentativo è risultato vano, anzi, nel mese di marzo gli episodi di pedinamento ed appostamento nei luoghi frequentati dalla minore si sono intensificati, i genitori hanno richiesto un intervento formale della Polizia recandosi in Questura e chiedendo più volte l’invio sul posto di una pattuglia allorquando questi si presentava a Chieti, anche con frequenza quotidiana.

Il giudice, oltre al divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla giovane vittima con obbligo di mantenersi da essi ad una distanza di almeno 300 metri, ha disposto  il  divieto di avvicinamento anche ai luoghi frequentati dai familiari della 17enne.

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Il Messaggero