Investono un cinghiale e l'auto di ribalta: tre ragazzi illesi, morto l'animale

Investono un cinghiale e l'auto di ribalta: tre ragazzi illesi, morto l'animale
Tragedia sfiorata per colpa di un cinghiale. Per fortuna l’ennesimo incidente stradale si è risolto senza conseguenze l’altra notte intorno alle 4,30 in...

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Tragedia sfiorata per colpa di un cinghiale. Per fortuna l’ennesimo incidente stradale si è risolto senza conseguenze l’altra notte intorno alle 4,30 in contrada Sant’Angelo, alla periferia di Penne, in provincia di Pescara. Tre giovani si sono ribaltati con l’auto dopo aver urtato l’animale che è rimasto ucciso, ma sono usciti illesi dalla vettura. L’ambulanza del 118 è subito intervenuta trasportando al pronto soccorso del vicino San Massimo i giovani che se la sono cavata solo con un grande spavento e null’altro. Sono comunque stati posto osservazione dai medici e sottoposti a un controllo più approfondito per le valutazioni del caso. Qualche giorno fa più o meno nello stesso punto dell’incidente di ieri mattina, è stata la volta di un capriolo ad essere investito, restando leggermente ferito e poi soccorso, mentre l’auto investitrice se l’è cavata senza danni.

Cinghiali, terrore sulle strade: due incidenti con vittime in pochi giorni. Allarme Coldiretti


La questione dei cinghiali sulle strade delle aree interne dell’Abruzzo è assai delicata. Giornalmente si susseguono incidenti con i cinghiali che da queste parti specialmente proliferano almeno due volte l’anno e si tratta di ungulati ancora più grandi nelle forme rispetto a quelli del passato. Gli agricoltori non ce la fanno più. Specie nell’area protetta il problema è assai sentito. «Qualche giorno fa un branco ha azzannato, uccidendola, la mia cagnolina», dice l’ex assessore Femio Di Norscia. Lupi ibridi, cioè nati unendosi ai cani, e cinghiali scorrazzano sui terreni di Collalto. «Ci sono proprietari terrieri che hanno rinunciato a piantare il grano che viene regolarmente distrutto dal passaggio dei numerosi cinghiali i quali è vero che non attaccano l’uomo ma possono essere pericolosi se qualcuno passeggia nei vari percorsi e si imbatte casualmente con i cuccioli difesi naturalmente dalla mamma. E’ un serio problema di difficile soluzione che si trascina ormai da anni scaricando le colpe, ma senza trovare un rimedio decisivo».  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero