Parco d'Abruzzo, sfregiate con la vernice rossa le opere d'arte del sentiero dedicato alla cultura

Parco d'Abruzzo, sfregiate con la vernice rossa le opere d'arte del sentiero dedicato alla cultura
Parco nazionale d’Abruzzo sotto attacco. Sfregiato il patrimonio artistico di Arte Parco e fasi diffamatorie contro il direttore dell’ente Pnalm, Luciano...

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Parco nazionale d’Abruzzo sotto attacco. Sfregiato il patrimonio artistico di Arte Parco e fasi diffamatorie contro il direttore dell’ente Pnalm, Luciano Sammarone. Sono stati i guardiaparco a rilevare che “Animale Vegetale”, il Cuore, l’opera di Marcantonio del 2018, era stata quasi completamente rovinata, mentre “Un giorno è stato”, la Mano, di Alessandro Pavone del 2020, è stata imbrattata con scritte di vernice rossa, alcune delle quali offensive, rivolte al direttore del Parco.

Lo sdegno del sindaco di Pescasseroli, Luigi La Cesa, che presenterà querela all’autorità giudiziaria. «Siamo schierati contro questi atti delinquenziali e di vigliaccheria, che non rispettano il patrimonio culturale e ambientale- afferma La Cesa -. Piena solidarietà al direttore del Parco». Al sindaco si unisce il presidente del Pnalm, Giovanni Cannata: «Esprimo solidarietà al direttore la cui opera, anche per il ripristino della legalità in alcuni settori un po’ troppo trascurati negli ultimi anni, certo non si fermerà e, conoscendolo, sono sicuro troverà anzi nuovo carburante per moltiplicare lo sforzo in favore del Parco, del suo territorio e delle sue genti».

L’ente associa il gesto a una vendetta trasversale. Tra le ipotesi, uno dei possibili motivi, potrebbe essere legato alla procedura amministrativa che dovrebbe far diventare le aree dove ci sono le sculture, una riserva integrale del Parco, con versamento del canone di concessione, a favore del Comune. La procedura era stata bloccata perché alcuni allevatori avevano reclamato la possibilità di pascolare nelle aree prative, poste a ridosso del sentiero in questione. Il Parco si era reso disponibile a rivedere le superficie, anche se l’iter non era stato ancora concluso. 

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Il Messaggero