Gli operatori culturali abruzzesi si uniscono: ecco le proposte di “Ecua”

Milo ValloneGli operatori culturali abruzzesi si uniscono: ecco le proposte di “Ecua”
«Visto il perdurare della totale immobilità del settore “cultura” e data la relativa impossibilità di poter elargire finanziamenti e contributi per...

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«Visto il perdurare della totale immobilità del settore “cultura” e data la relativa impossibilità di poter elargire finanziamenti e contributi per varie iniziative culturali, preso atto inoltre di un’apertura in tal senso da parte dell’assessore regionale alla cultura Mauro Febbo, la richiesta che desideriamo avanzare alla Regione Abruzzo è tesa a dirottare gli stessi fondi a sostegno sussidiario dei vari enti autonomi che qui rappresentiamo». 


L’attore e regista abruzzese Milo Vallone, insieme ad altri operatori dello spettacolo, decidono di unire le loro forze per il raggiungimento di un obiettivo comune e per dare un peso maggiore al loro grido di aiuto nei confronti delle istituzioni locali, così nasce in maniera spontanea, una federazione costituita da diversi operatori culturali, con le medesime difficoltà, scaturite dal lungo confinamento per il Covid 19: si chiama Ecua - Enti culturali autonomi, la cui creazione «è finalizzata alla strutturazione di un’azione comune al fine di richiedere sostegno alle amministrazioni locali in difesa di tutti quegli enti culturali (associazioni, fondazioni, cooperative, società, ditte individuali) che non godono già di sovvenzioni regionali e/o governative (poiché per essi le forme di tutela risultano già in essere) ma che agendo in totale autonomia e sovvenzionandosi solo con i propri progetti, vivono un momento di così estrema difficoltà che nella stragrande maggioranza dei casi, vede a rischio la sopravvivenza delle strutture stesse». 


I numerosi appelli apparsi sui social e organi d’informazione dei giorni passati, stanno sprigionando i primi esiti positivi, infatti è stata divulgata la notizia su Facebook da Marcello Sacerdote membro del gruppo Ecua, di un incontro avvenuto nei giorni scorsi proprio con l’assessore ai Beni e attività culturali e di spettacolo, Febbo, «ha accolto la dichiarazione del nostro stato di emergenza- prosegue Sacerdote - e il report di dati che gli abbiamo fornito in carta stampata. Ha compreso che una larga, quasi totale percentuale di noi, oltre al danno enorme subito è rimasta esclusa anche dai contributi emergenziali proposti dal ministro Franceschini per il settore lavoratori dello spettacolo extra Fus, inoltre ha accettato in prima istanza entrambe le nostre richieste di sostegno emergenziale e di contributo alla progettualità 2020/2021. L’assessore ha perciò richiesto come priorità di presentargli il piano relativo al sostegno di emergenza per sopperire alle perdite subite da noi tutti in questi mesi di fermo. Chiede che questa proposta a tutela delle associazioni, società, cooperative e lavoratori individuali della nostra categoria, gli venga presentata in tempi brevi. In seguito, ha dichiarato, si potrà passare ad affrontare e approfondire le nostre ulteriori richieste in co-progettazione condivisa con l’istituzione regionale».
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Il Messaggero