Operai sepolti dalle macerie, sono i primi due morti della ricostruzione post terremoto

Operai sepolti dalle macerie, sono i primi due morti della ricostruzione
Si tratta delle prime due vittime della Ricostruzione post-sismica gli operai uccisi ieri dal crollo di un edificio in ristrutturazione a San Pio delle Camere, nell'Aquilano....

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Si tratta delle prime due vittime della Ricostruzione post-sismica gli operai uccisi ieri dal crollo di un edificio in ristrutturazione a San Pio delle Camere, nell'Aquilano. Eppure i soccorritori avevano sperato di salvarli. Quel lamento che filtrava dalle macerie aveva fatto ben sperare i 30 operatori arrivati da più comandi dei vigili del fuoco. Alla fine, però, la speranza si è infranta contro la triste realtà.

Ieri pomeriggio a San Pio delle Camere, all’interno di un cantiere edile, la mente è tonata ai tragici eventi legati al devastante sisma del 6 aprile del 2009, quando a perdifiato con pale e mani nude si è cercato di tirare fuori più gente possibile dalla devastazione degli edifici. E così nella disperazione 30 uomini dei comandi dei vigili del fuoco dell’Aquila, Sulmona, Popoli, Chieti e Lazio, con squadre e mezzi speciali da movimento terra e ricerca sotto macerie, e carabinieri di Barisciano, Paganica anche con i colleghi della Forestale, hanno fatto il massimo per salvare la vita di Cristian Susanu di 42 anni, originario della Romania, residente a Roio con la moglie, sorella del parroco di Prata D’Ansidonia e Dzevdet Uzeiri di 61 anni, originario della Macedonia, residente a Castelnuovo di San Pio delle Camere, entrambi dipendenti della società edile “Habita Aloisio Marcello Srl” con sede legale all’Aquila.

Altri tre colleghi di lavoro miracolosamente sono riusciti a portarsi in extremis all’esterno dell’edifico quando hanno cominciato ad ascoltare e vedere piccoli cedimenti. Si tratta di A.K. albanese di 35 anni, residente a Tornimparte; M.D.M di Teramo di 54 anni, residente a Colledara ed infine M.H. anche lui cittadino albanese di 54 anni residente a Preturo. Uno dei due operai finiti sotto diversi metri di pietre, calcinacci, pezzi di travi, è morto quasi all’istante, l’altro avrebbe dato segni di vita anche al personale del 118, poi più nulla. 

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Il Messaggero