Addio a Nicola Ranieri, l'Abruzzo perde il re degli chef

Addio a Nicola Ranieri, l'Abruzzo perde il re degli chef
Il mondo dell’enogastronomia abruzzese piange uno dei suoi migliori ambasciatori. Nella sua abitazione di Lanciano, in via Del Verde, all’età di 86 anni, si...

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Il mondo dell’enogastronomia abruzzese piange uno dei suoi migliori ambasciatori. Nella sua abitazione di Lanciano, in via Del Verde, all’età di 86 anni, si è spento Nicola Ranieri, dopo un breve periodo di malattia. Aveva perso la moglie Gina, una scomparsa di cui non era riuscito a rassegnarsi. I funerali oggi alle 17 nella chiesa parrocchiale di Sant’Antonio. Quella di Ranieri è stata una vita interamente dedicata a diffondere l’arte della cucina, a promuovere i prodotti abruzzesi. Da quando, giovanissimo, faceva il cuoco sulle grandi navi da crociera, passando per il lancio di ristoranti di successo, come la “Taverna Ranieri” di Lanciano e il Ristorante “Regine” all’Hotel Dangiò di Chieti, autentici luoghi sacri della ristorazione regionale, fino ai convegni, ai viaggi per l’Europa, e persino negli Stati Uniti, con le sue “giornate enogastronomiche”, sempre con tante novità da proporre, tante idee per il futuro. Era ancora pieno di progetti, con un libro di storia gastronomica e gustose ricette, già pronto nel cassetto: “Scent of Mediterranean and Momenti di …gola, by Anna Teresa Callen dal magico mondo di Nicola Ranieri – Tra forchette e matite, arte, storia tradizioni e umorismo”. Libro dedicato ad Anna Teresa Vitacolonna di Guardiagrele, che per prima ha fatto conoscere in America la gastronomia abruzzese.

Funerale lungo la strada per Peppino Falconio, il re degli chef. Il figlio: presto una grande festa


Tra le associazioni di cui Ranieri è stato animatore, si ricorda “Ars-cibandi”, che per alcuni anni, ha svolto una significativa attività di valorizzazione delle specialità della cucina regionale distribuendo premi e riconoscimenti a grandi cuochi e ad aziende del settore agro-alimentare, unendo sempre tali iniziative a rassegne artistiche. «Ranieri - ricorda uno dei suoi più cari amici, il giornalista e scrittore Mario D’Alessandro - lascia un ricordo e una eredità di idee e progetti legati al territorio, che meritano di essere mantenuti nella memoria collettiva, quale riconoscimento a un uomo di grande personalità e intelligenza organizzativa e operativa, arricchite da una tenace caparbietà di veder compiuta al meglio ogni iniziativa». Nella sua casa di vai Del Verde, Ranieri, oltre che preparare piatti-novità per gli amici, conservava tutte le testimonianze della sua attività: grossi volumi, pazientemente catalogati, con locandine, ritagli di giornali, fotografie, e tanto altro, che mostrava con legittimo orgoglio. Addio Nicola, mancherai a tutti.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero