Muore folgorato a 29 anni Antonio Stazi, la lettera straziante della moglie Debora

Muore folgorato a 29 anni Antonio Stazi, la lettera straziante della moglie Debora
Profonda commozione ha destato a Giulianova, in provincia di Teramo, la scomparsa di Antonio Stazi 29 anni, folgorato da un cavo dell’alta tensione mentre manovrava il...

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Profonda commozione ha destato a Giulianova, in provincia di Teramo, la scomparsa di Antonio Stazi 29 anni, folgorato da un cavo dell’alta tensione mentre manovrava il braccio del camion dell’azienda di famiglia. Il fatto è accaduto ieri l’altro  Cave, nell'area metropolitana  di Roma. Lascia la compagna Debora Ippoliti di Giulianova, parrucchiera, e due figli, la più piccola nata dall’unione con Debora e che lo scorso mese ha compiuto un anno ed un maschietto di 7 anni, nato da un precedente matrimonio.

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Molto noto a Giulianova anche il padre di lei, Roberto, che, dopo aver lavorato per tanti anni all’ex Domoclima, ora è impegnato in un’azienda agricola ed è anche padre di Stefano. La salma non è ancora a disposizione della famiglia in quanto la procura, trattandosi di un incidente sul lavoro e con dettagli ancora da chiarire, ha disposto l’autopsia. Con Antonio si trovava al lavoro il padre Ettore, che ha riportato delle bruciature ed è stato il primo a soccorrere il giovane, rendendosi conto che la situazione era molto grave. Inutile, infatti, è stato l’arrivo dell’elicottero dell’Ares 118 con il medico che ha potuto solo constatare il decesso. A determinare la morte di Antonio, stando alla ricostruzione, un’assurda fatalità. Padre e figlio avevano appena terminato di lavorare nel giardino di una proprietà privata. Mentre Antonio ricaricava sul cassone del camion il trattore tagliaerba, il braccio elevatore ha toccato i cavi della linea Enel da 20 mila Volts che attraversano il terreno provocando la scarica mortale. «Conosco bene la famiglia Stazi e la loro impresa - afferma il sindaco di Cave, Angelo Lupi - e sono sconvolto per questa tragedia. Un dramma che colpisce due comunità, quella di Cave dove lavoravano spesso, e quella di Palestrina, dove non solo il ragazzo era conosciuto e benvoluto, ma la sorella Beatrice è anche capogruppo di maggioranza in Consiglio comunale». Insieme al sindaco Lupi, sul posto sono arrivati i carabinieri e il nucleo ispettivo dell’Enel per effettuare tutti i rilievi necessari per ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente, per capire se si sia trattato soltanto di una tragica fatalità oppure poteva essere evitata.

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Ieri la moglie Deborah gli ha dedicato una struggente lettera nella quale ricorda: «Ci siamo conosciuti per caso, non dovevi essere a quella festa, invece eravamo tutti e due li, quella sera ci siamo fatte le peggio risate, è stato un colpo di fulmine, per poi non separarci più, avevo trovato la mia felicità, ne abbiamo passate delle brutte e delle belle, quante volte mi arrabbiavo per stupidaggini e tu che mi prendevi ancora di più in giro, quelle poche volte che sono uscita senza di te mi sentivo una mancanza anche se ero lì a divertirmi, adoravo quando mi abbracciavi che eri così grosso che non mi vedevo più e io ero la tua nanetta,  ho corso tante volte per te, anche oggi mi hai fatto correre con Sofia ma niente sono arrivata lì che già non c’era più nulla da fare, ci ho sperato fino alla fine, invece no, mi ritrovo qui sola con Sofia, che stasera ha preso il telefono chiamando papà, non te lo meritavi, avevamo tante cose da fare, tante promesse fatte, e io ti prometto amore mio che non ti lascerò mai. Cia vira mia, sei il mio angelo più bello che ci sia» Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero