Addio a Gabriella Esposito, ex insegnante di inglese: il dolore degli amici

Addio a Gabriella Esposito, ex insegnante di inglese: il dolore degli amici
Di lei gli amici di Pescara rammentano gli occhi chiari e penetranti, i modi eleganti e impregnati di una gentilezza antica, segnata dalle buone letture e da una educazione...

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Di lei gli amici di Pescara rammentano gli occhi chiari e penetranti, i modi eleganti e impregnati di una gentilezza antica, segnata dalle buone letture e da una educazione familiare d’altri tempi. L’amore per i viaggi, la passione per il mare e la vela, le serate allegre, le doti di cuoca sono gelosamente custoditi tra i ricordi di quella vasta comunità di affetti che ieri ha appreso sgomenta la notizia della morte di Gabriellina Esposito. Insegnante di inglese, da anni in pensione, figlia di una famiglia tra le più conosciute in città, aveva fatto parte di quella comitiva allargata di nomi noti e cognomi importanti che negli anni Ottanta e Novanta gravitava attorno al bar Thomas, rimasta intatta nei legami e nella vicinanza di idee e di vita anche quando il locale di via Regina Elena chiuse i battenti, sancendo la fine di una stagione fatta di mondanità e chiacchiere sotto le stelle.

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E come delicatamente ha vissuto, così Gabriellina Esposito se ne è andata quasi in punta di piedi per le complicanze di un problema cardiaco. In tanti l’hanno salutata ieri sui social. Tra gli amici, anche Rino Antonelli, amico fraterno da più di trent’anni: «Ci vedevamo spesso, magari anche soltanto facendo la spesa al mercato di piazza Muzii, di frequente la sera per un aperitivo. La conversazione con lei non era mai banale e scontata. Una donna intelligente, con grandi interessi, che non potevi non ammirare. L’avevo sentita una settimana fa, avevamo chiacchierato, certi di vederci quanto prima. Per me era una di famiglia, capace di gesti teneri ed eleganti. Per il mio compleanno mi aveva regalato una pianta, che, a vederla ora, mi si stringe il cuore». Tante le serate passate insieme anche con Lello Grilli, sconcertato: «Ci conoscevamo da sempre, era una donna raffinata, che come me amava viaggiare». Qualche amico sui social ha voluto ricordarla come fosse un angelo, per la sua capacità di volare lieve e leggera sulle cose del mondo, assaporandone i piccoli e grandi piaceri, sempre pronta a sorridere agli amici come alla vita. Nelle foto postate in suo ricordo appare bella e riflessiva, lo sguardo indomito di chi non ha paura. E così la ricorderanno la sorella e gli amici, orfani della sua delicatezza e del suo sorriso.

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Il Messaggero