Di lei gli amici di Pescara rammentano gli occhi chiari e penetranti, i modi eleganti e impregnati di una gentilezza antica, segnata dalle buone letture e da una educazione familiare d’altri tempi. L’amore per i viaggi, la passione per il mare e la vela, le serate allegre, le doti di cuoca sono gelosamente custoditi tra i ricordi di quella vasta comunità di affetti che ieri ha appreso sgomenta la notizia della morte di Gabriellina Esposito. Insegnante di inglese, da anni in pensione, figlia di una famiglia tra le più conosciute in città, aveva fatto parte di quella comitiva allargata di nomi noti e cognomi importanti che negli anni Ottanta e Novanta gravitava attorno al bar Thomas, rimasta intatta nei legami e nella vicinanza di idee e di vita anche quando il locale di via Regina Elena chiuse i battenti, sancendo la fine di una stagione fatta di mondanità e chiacchiere sotto le stelle.
Colto da malore mentre passeggia sulla riva, 58enne muore davanti ai bagnanti
E come delicatamente ha vissuto, così Gabriellina Esposito se ne è andata quasi in punta di piedi per le complicanze di un problema cardiaco. In tanti l’hanno salutata ieri sui social. Tra gli amici, anche Rino Antonelli, amico fraterno da più di trent’anni: «Ci vedevamo spesso, magari anche soltanto facendo la spesa al mercato di piazza Muzii, di frequente la sera per un aperitivo. La conversazione con lei non era mai banale e scontata. Una donna intelligente, con grandi interessi, che non potevi non ammirare.