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È "made in Chieti" lo studio sul test rapido per la diagnosi del Covid 19 basato sulla misurazione dell'olfatto. A metterlo a punto un gruppo di medici dell'università d'Annunzio, che ha individuato il metodo oggettivo per rilevare uno dei primi sintomi di Covid-19, l'alterazione della percezione olfattiva, appunto. Lo studio è stato accettato per la pubblicazione sulla rivista scientifica Frontiers in Medicine e potrebbe dare un contributo notevole all'individuazione precoce della positività, in attesa della conferma del tampone. Il nuovo test permette di capire in 2 minuti se un paziente è in grado di percepire gli odori e di stabilire quindi il grado di alterazione olfattiva. Si tratta di uno studio pionieristico, condotto su un campione composto da 100 pazienti con forme severe di Coronavirus, 50 soggetti sani e 20 pazienti di controllo, sottoposti a dialisi e che avevano disturbi dell'olfatto ma non determinati dal Covid-19. Autore dello studio è Andrea Mazzatenta dell'università d'Annunzio di Chieti, insieme a Giampiero Neri, Damiano D'Ardes, Carlo De Luca, Camillo Di Giulio, Stefano Marinari, Ettore Porreca, Francesco Cipollone, Jacopo Vecchiet, Chiara Falcicchia, Vincenzo Panichi e Nicola Origlia. «Abbiamo monitorato - spiega Mazzatenta - la capacità olfattiva dei pazienti con forme severe al momento dell'arrivo in pronto soccorso». Studiando i dati raccolti, si è scoperto così che a peggiori capacità olfattive corrisponde un virus più aggressivo, mentre, al contrario, capacità olfattive leggermente migliori sono quelle di chi ha una bassa carica infettante ha capacità olfattive leggermente migliori.
Il Messaggero