Se ne è andato in punta di piedi, mentre il mondo intorno a lui è come sospeso per via della pandemia. Un paradosso per un uomo vulcanico e pieno di vita come Mauro...
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Soltanto poche settimane fa aveva perso suo padre. Nato a Roma nel 1963, domani avrebbe computo 57 anni. Lascia la moglie Rosaria e la figlia Federica, che da qualche tempo aveva avuto una bimba alla quale era legatissimo. In qualità di assistente giudiziario, lavorava presso l’ufficio Notificazioni, esecuzioni e protesti. Grazie alla sua competenza e alla sua disponibilità, con il tempo, era diventato un punto di riferimento per tantissimi frequentatori del tribunale.
Gli avvocati lo ricordano come un uomo sorridente, gioviale, sempre pronto alla battuta, ma al tempo stesso serio e rigoroso. «Una di quelle persone – dice un legale che l’ha conosciuto – che aveva la capacità di rendere meno pesante il nostro lavoro». In cima ai suoi pensieri c’è sempre stata la famiglia, ma non era un tipo casalingo. Amava le serate in compagnia e le feste. Coltivava molti interessi, a partire dai viaggi e dalla musica. In sella alla sua moto compiva spesso delle escursioni di gruppo, che quasi sempre culminavano in allegre e succulente grigliate.
Tifosissimo della Roma, appena poteva correva all’Olimpico per ammirare i giallorossi. Negli ultimi tempi aveva scoperto la salsa, diventata rapidamente la sua grande passione: la musica caraibica gli era entrata nel sangue e insieme alla moglie non perdeva una serata di ballo. Il suo profilo Facebook, nelle ultime ore, è stato inondato di messaggi di cordoglio. La figlia Federica ha ricordato la sua passione per i Pink Floyd postando il video di “Wish you were here”. Una dichiarazione d’amore e nostalgia.
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Il Messaggero