Massacra di botte la madre di 87 anni, lei non lo denuncia: le violenze scoperte dai carabinieri

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Per l’innato senso di affetto e il cosiddetto amore di mamma non ha mai denunciato il figlio che da settimane lo picchiava selvaggiamente, anche al volto. L’uomo, che...

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Per l’innato senso di affetto e il cosiddetto amore di mamma non ha mai denunciato il figlio che da settimane lo picchiava selvaggiamente, anche al volto. L’uomo, che mal sopportava la figura della madre di 87 anni, è finito al supercarcere di Lanciano con l’accusa di maltrattamenti in famiglia. Ogni occasione e scusa era buona per D.R.G., 46 anni, di Perano, per mettere in atto contro l’anziana madre violenze fisiche, soprusi, umiliazioni, ingiurie e minacce, anche di morte. Su richiesta del sostituto procuratore Serena Rossi il provvedimento cautelare è stato emesso dal gip di Lanciano Massimo Canosa. La pensionata maltratta non ha per nulla mai incolpato il figlio manesco ma a quanti la vedevano piena di lividi, anche al braccio, la donna diceva di essere a volte di essere caduta dalle scale e in altre occasioni di aver sbattuto contro qualcosa, ma in nessun caso la pensionata, colpita pure in faccia, ha denunciato i continui soprusi subiti dal figlio nell’ultimo mese.


Con l’ arresto di ieri il suo incubo è finito. Avuti i sentori dei maltrattamenti è scattata l’indagine dei carabinieri della stazione di Archi unitamente ai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile di Atessa, coordinati dal capitano Marco Ruffini. Un lavoro delicato e continuo, anche attraverso intercettazioni ambientali, per riuscire a capire nella realtà dei fatti ciò che accadeva in quella casa. Alla fine i carabinieri sangrini hanno scoperto che in queste intermibinabili settimane di violenza domestica era lo stesso figlio della vittima ad aver creato un vero e proprio clima di terrore dentro casa dove conviveva con l’anziana madre. Uno stato di paura tale che l’ha spinta a subire le prevaricazioni. Oltretutto l’anziana donna veniva costantemente ingiuriata e disprezzata, botte e minacce a parte, al punto che in lei sono scaturite ansia e paura tanto da spingerla a subire passivamente i maltrattamenti senza denunciare i fatti. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero