Mamma investita dalla figlia: sequestrati il telefono di Desirèe e le scarpe della ragazzina

Dopo l’autopsia sequestrato il telefono di Desirèe e le scarpe della figlia
L'esame autoptico eseguito ieri mattina, dal medico legale Cristian D'Ovidio, su Desirèe, la donna di 41 anni di Giulianova investita e uccisa dalla macchina...

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L'esame autoptico eseguito ieri mattina, dal medico legale Cristian D'Ovidio, su Desirèe, la donna di 41 anni di Giulianova investita e uccisa dalla macchina guidata dalla figlia 14enne, conferma l’incidente accidentale e mette nero su bianco la dinamica di una tragica fatalità con la donna prima travolta e poi schiacciata con traumi che ne hanno subito provocato la morte. Nel corso dell’interrogatorio della ragazza è emerso un nuovo particolare che hanno portato gli inquirenti al sequestro del cullare di Desirèe: cioè, che la vittima fosse al telefono e che quindi non si sia accorta dell’arrivo in retromarcia dell'auto dinanzi l’abitazione.


Nell'ambito dell'indagine - aperta dal pm Lorenzo Maria Destro della Procura dei minori - i militari, oltre al telefonino della vittima, hanno sequestrato anche le scarpe indossate al momento del fatto dalla 14enne che è indagata per omicidio stradale colposo. Probabilmente sia l'esame sul cellulare sia quello sulle calzature servirà per confermare o contraddire la ricostruzione fatta proprio dalla ragazzina che, nel corso dell'interrogatorio che si è svolto il giorno della tragedia davanti al pm alla presenza del suo legale Marcello Cartone e di una psicologa (così come si prevede sempre in caso di minori), ha raccontato di aver chiesto alla mamma di farle fare la manovra con la macchina ma di aver improvvisamente perso il controllo dei pedali e di aver gridato. Non è escluso che nei prossimi giorni la Procura disponga anche un accertamento tecnico, con la formula dell'incidente probatorio, sulla vettura. Intanto proseguono le indagini per verificare se in passato la minore anche in altre occasioni si sia messa al volante della vettura.

In giornata è attesa la liberatoria per la riconsegna della salma alla famiglia. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero