Il ritorno di Leo Junior a Pescara è stata ancora una vota una festa. L’indimenticabile centrocampista biancazzurro della serie A 1987-88 ha risposto alla...
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Il calore di tanti tifosi ha accolto Junior presso lo stabilimento balneare “Croce del Sud “ dove il volume è stato presentato a due mesi dal primo vernissage al “Belvedere", che aveva visto la partecipazione di tanti ex del Delfino arrivati da tutta Italia. Nell’estate del 1987 Galeone chiese aiuto al campione brasiliano per affrontare la sua prima stagione nell’olimpo del calcio italiano: «Devi darmi una mano perché io di serie A non capisco niente» disse candidamente il mister al fuoriclasse di Joao Pessoa che in nazionale giocava Falcano, Zico, Cerezo, Socrates.
«A Pescara sono arrivato spinto dalla curiosità di scoprire come fosse l’altra parte dell’Italia visto che avevo giocato solo al nord- ha affermato l’ex calciatore che oggi è commentatore sportivo per Rete Globo- l’affetto dei tifosi mi travolse dal primo momento , quando atterrai in aereo all’aeroporto e trovai tanta gente ad attendermi. Il rapporto con la città è stato sempre speciale, qui ho vissuto due anni eccezionali della mia vita calcistica e privata, in questo posto sono nate grandi amicizie , io e mia moglie Eloisa abbiamo concepito qui nostra seconda figlia». Junior ha ricordato le imprevedibili vittorie della matricola di Galeone sulla Juve e l’Inter nel campionato 1987-88. «Il mister ci disse che se dovevamo andare a San Siro a soffrire, sarebbe stato meglio non andarci affatto» ha raccontato l’ex calciatore che nel libro rivela come Galeone raccomandasse sempre alla squadra di divertirsi e non snaturarsi. Tante domande e poi abbracci, foto e qualche lacrima di commozione per l'amato Leo con cui ieri hanno voluto posare anche molti ragazzi , innamorati di una leggenda tramandata da genitori e nonni. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero