Pescara in delirio per il ritorno dell'ex fuoriclasse Leo Junior

Pescara in delirio per il ritorno dell'ex fuoriclasse Leo Junior
di Mila Cantagallo
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Martedì 20 Agosto 2019, 11:50
Il ritorno di Leo Junior a Pescara è stata ancora una vota una festa. L’indimenticabile centrocampista biancazzurro della serie A 1987-88 ha risposto alla “convocazione” dello scrittore romano-abruzzese Lucio Biancatelli, autore del libro “Poveri ma belli- il Pescara di Galeone dalla polvere al sogno” , il volume edito da Ultra Sport che racconta le gesta della stupefacente squadra di giovani ripescata dalla C che nel campionato 1986 - 87 conquisto' la massima categoria con il Gale in panchina e l’anno successivo si salvò grazie ad un sapiente mix di protagonisti della promozione e giocatori di esperienza tra cui l’ex bandiera del Flamengo che vestì la casacca del Delfino a fine carriera, dopo tre stagioni disputate a Torino.

Il calore di tanti tifosi ha accolto Junior presso lo stabilimento balneare “Croce del Sud “ dove il volume è stato presentato a due mesi dal primo vernissage al “Belvedere", che aveva visto la partecipazione di tanti ex del Delfino arrivati da tutta Italia. Nell’estate del 1987 Galeone chiese aiuto al campione brasiliano per affrontare la sua prima stagione nell’olimpo del calcio italiano: «Devi darmi una mano perché io di serie A non capisco niente» disse candidamente il mister al fuoriclasse di Joao Pessoa che in nazionale giocava Falcano, Zico, Cerezo, Socrates.

«A Pescara sono arrivato spinto dalla curiosità di scoprire come fosse l’altra parte dell’Italia visto che avevo giocato solo al nord- ha affermato l’ex calciatore che oggi è commentatore sportivo per Rete Globo- l’affetto dei tifosi mi travolse dal primo momento , quando atterrai in aereo all’aeroporto e trovai tanta gente ad attendermi. Il rapporto con la città è stato sempre speciale, qui ho vissuto due anni eccezionali della mia vita calcistica e privata, in questo posto sono nate grandi amicizie , io e mia moglie Eloisa abbiamo concepito qui nostra seconda figlia». Junior ha ricordato le imprevedibili vittorie della matricola di Galeone sulla Juve e l’Inter nel campionato 1987-88. «Il mister ci disse che se dovevamo andare a San Siro a soffrire, sarebbe stato meglio non andarci affatto» ha raccontato l’ex calciatore che nel libro rivela come Galeone raccomandasse sempre alla squadra di divertirsi e non snaturarsi. Tante domande e poi abbracci, foto e qualche lacrima di commozione per l'amato Leo con cui ieri hanno voluto posare anche molti ragazzi , innamorati di una leggenda tramandata da genitori e nonni.
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