La classica busta di plastica usata per fare la spesa, se non a norma, può costare molto, ma molto caro. Lo sanno bene i titolari di quattro negozi della Val Pescara che...
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Gli accertamenti, incentrati proprio sulla commercializzazione degli shopper, sono stati condotti nei comuni di Scafa, Manoppello, Bolognano e Popoli e in ben sei esercizi commerciali sono state riscontrate irregolarità. Per quattro soltanto sono scattate le sanzioni con l'elevazione di sei verbali e sanzioni amministrative per 30mila euro. Multe, ma anche sequestri. In due attività, una di Scafa e l'altra di Manoppello, sono finite infatti sotto ai sigilli circa cinque chili e mezzo di buste di plastica non conformi alle nuove norme. Norme che parlano chiaro e prevedono la possibilità di utilizzo di soli tre tipi di sacchetti: quelli riutilizzabili, quelli biodegrabili e compostabili e gli 'ultraleggeri' ossia le buste per la frutta o gli affettati. I carabinieri forestali fanno presente che la campagna di controlli è stata avviata poiché la plastica, materiale relativamente economico e di larghissimo impiego, non è biodegradabile e rappresenta una delle principali cause dell'inquinamento ambientale che compromette l'aria, il suolo, i fiumi, i laghi e gli oceani, danneggiando, e talvolta uccidendo, gli animali che vivono in questi ecosistemi. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero