Lanciano, 50 detenuti in rivolta nel carcere: intervengono agenti armati

Lanciano, 50 detenuti in rivolta nel carcere: intervengono agenti armati
 Tragedia sfiorata, martedì, nel carcere di Lanciano per lae protesta di un gruppo di detenuti. Ricostruisce l’accaduto Giuseppe Ninu, segretario regionale...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
 Tragedia sfiorata, martedì, nel carcere di Lanciano per lae protesta di un gruppo di detenuti. Ricostruisce l’accaduto Giuseppe Ninu, segretario regionale per l’Abruzzo del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe: «Si è vissuta una situazione di altissima tensione. Nella Sezione riservata ai detenuti “comuni” - la stessa dove ultimamente sono stati assegnati diversi detenuti da altri istituti tutti trasferiti per ordine e sicurezza e tutti ristretti in un medesimo reparto a Lanciano - hanno dato vita ad una vera e propria rivolta, iniziata dalle prime ore del pomeriggio e terminata verso le ore 20. Protagonisti dei disordini quasi cinquanta detenuti di un intero reparto, che si sono rifiutati di rientrare nelle proprie celle quando, due di loro, hanno devastato l’intero reparto (telecamere, luci, arredi ecc.ecc), hanno rotto il cancello di sbarramento in modo da evitare la chiusura all’interno del reparto stesso, hanno allagato la Sezione detentiva con l’idrante anti incendio e con lo stesso impediva al personale di Polizia Penitenziaria di avvicinarsi all’interno».


«Dopo innumerevoli tentativi di persuasione andati persi, dopo innumerevoli episodi di minacce, di tentativi di aggressione agli agenti mediante il lancio di qualsiasi tipo di oggetto a loro disposizione, dopo aver colpito il personale con sputi misti a sangue, con gli schizzi di sangue, che usciva dalle ferite che nel frattempo si erano procurati e che aveva colorato di rosso tutta l’acqua presente in reparto (scene di guerra), alla quale loro intingevano le scope per lanciare più lontano il sangue, dopo ore ed ore di estenuante lotta per la “sopravvivenza” e per evitare che i disordini coinvolgessero altri reparti, è arrivato finalmente l’ordine da parte del direttore sull’utilizzo dell’armamento di reparto e l’uso della forza, come previsto dai regolamenti, ed il poco personale di Polizia Penitenziaria operante è riuscito a ristabilire l’ordine e la sicurezza all’interno del carcere lancianese». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero