L’assessore alle Attività produttive, turismo, beni e attività culturali e spettacolo della Regione Abruzzo Mauro Febbo, dopo le richieste e gli appelli...
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La delegazione, nell’incontro, ha avuto l’opportunità di presentare un resoconto con dati statistici ed economici utili a illustrare il quadro generale dei lavoratori dello spettacolo che, come si legge nel comunicato stampa divulgato dal coordinamento, fanno capo alle realtà professionali escluse dal Fus, fondo unico dello spettacolo; da tale situazione emerge che «solo considerando le trentanove realtà regionali censite dal coordinamento teatrale, le cifre risultano pesantissime: si parla di 254mila euro di perdite che equivalgono ad un numero ancora più alto, considerando le realtà non censite e danni incalcolabili sull’indotto che, si sa, per lo spettacolo dal vivo, è rilevantissimo».
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Allo stato attuale, la pesante situazione di stallo, legata al Covid-19, ha di fatto interrotto bruscamente ogni forma di spettacolo dal vivo; «alla richiesta dei professionisti teatrali di dichiarare lo stato di emergenza del comparto- ha commentato la delegazione-, l’assessore ha prestato somma attenzione, a tal punto da chiedere, agli artisti, delle proposte tecniche da valutare».
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Tali proposte sono il risultato di un’elaborazione di gruppo, svolta in tempi rapidi e, continua la nota, «tendono, in questa prima fase, al supporto emergenziale per tutte le figure professionali, sia quelle organizzate in compagnie, cooperative, associazioni e altre realtà, sia per le persone fisiche, nel rispetto di parametri contributivi e sulla scorta di documentazione comprovante l’effettivo status di “lavoratori dello spettacolo”».
Febbo ha auspicato che, superato il primo passaggio, sia più facile delineare «una misura di sostegno per le attività di ripartenza che, stando alle ultime notizie provenienti dal Ministero, potrebbero essere non così lontane come si pensava in un primo momento».
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Il Messaggero