L'AQUILA - Il restauro del palazzo dell’Emiciclo e dell’annesso edificio ex Gil non è una faccenda che attiene alla semplice ricostruzione, per giunta...
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I NUMERI
Per quanto concerne l’ex Gil, fa un certo effetto vedere coperta dal cellophane la “nuova” sala consiliare inaugurata da Fausto Bertinotti nel 2007 e utilizzata solo un paio di volte. L’edificio sarà ristrutturato in maniera “soft” e, forse, alcuni spazi concessi al Gran Sasso Science Institute che ne ha fatto richiesta: l’interlocuzione è ampiamente avviata e già supportata da alcuni atti normativi. La sala consiliare resterà a tutti gli effetti quella attualmente in uso che, tra l’altro, verrà a breve ulteriormente adeguata. Esiste la possibilità che venga adattata per gli usi dell’assise regionale anche la nuova sala ipogea sotto al colonnato. Il progetto di restauro complessivo è importante perché tra i sei o sette al mondo in quanto a isolamento sismico di edifici pubblici; i lavori termineranno entro 495 giorni dall’avvio (inizio dicembre). L’appalto è stato affidato per 8,8 milioni (dagli 11,4 a base di gara) all’associazione temporanea di imprese composta da Rosa Edilizia, Ricci Guido ed Elettroidraulica Silvi. Ieri i progettisti (gli ingegneri Riccardo Vetturini e Antonello Bottone e l’architetto Lucio Zazzara) hanno spiegato nei dettagli l’intervento. Particolarmente soddisfatto il presidente del Consiglio regionale, Giuseppe Di Pangrazio: «A volte con un po’ di confusione, ma siamo arrivati a cominciare i lavori a palazzo dell'Emiciclo, speriamo che questo intervento ridia dignità non solo al Consiglio ma anche all'Aquila, capoluogo di regione ma anche della futura macro regione, togliamoci questo dubbio». Di Pangrazio ha insistito molto sulla necessità «accolta con grande felicità dal sindaco Cialente» di riconnettere il complesso al cuore della città. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero