L'AQUILA - Il restauro del palazzo dell’Emiciclo e dell’annesso edificio ex Gil non è una faccenda che attiene alla semplice ricostruzione, per giunta gravata da notevoli ritardi a causa dei ricorsi, di un importante edificio pubblico. No. Il Consiglio regionale ha deciso di aprirsi alla città, in un certo senso di fondersi con essa e con il suo centro storico visto che tra i temi più interessanti di questa rinascita, presentata ieri con tanto di visita in cantiere, c’è sicuramente la possibilità di abbattere l’attuale recinto e di chiudere al traffico via Michele Jacobucci. Tornerà all’antico, dunque, la grande “piazza” che ospiterà, al di sotto del colonnato, una nuova sala ipogea anche in questo caso ad uso e consumo di attività cittadine. Non è finita. L’ingresso dell’attuale emiciclo verrà stravolto, anche in questo caso grazie a un’attenta rivisitazione di carattere storico (c’era una chiesa): l’androne si trasformerà in un’agorà, un luogo di incontro e, perché no, di possibili importanti esposizioni. L’attuale scala in cemento armato che collega questa zona dell’Emiciclo con gli uffici sovrastanti verrà demolita. La sala Michetti sparirà per lasciar posto all’antico chiostro del complesso monastico, un “giardino d’inverno”: uno spazio aperto, polivalente, vista cielo (con copertura trasparente), una sorta di foyer su cui convergeranno i principali passaggi dell’edificio. Con il recupero di tanti spazi, ci sarà l’opportunità di «riorganizzare anche il patrimonio librario del Consiglio, che conta 7 mila volumi ed è già stato recuperato e archiviato e immesso nel sistema Isbn» ha svelato il direttore del Consiglio, Paolo Costanzi.
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L'Aquila, ecco come sarà il palazzo
del Consiglio regionale restaurato

di Stefano Dascoli
4 Minuti di Lettura
- Ultimo aggiornamento: 14 Gennaio, 22:05
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