L'Aquila, apre il Covid hospital al G8: subito un parto con la mamma a rischio contagio

L'Aquila, apre il Covid hospital al G8: subito un parto con la mamma a rischio contagio
 Non ci sono solo paure e tensioni, all’epoca della pandemia, ma anche notizie e storie che riescono a scaldare il cuore a dimostrare che la vita, che mai come ora...

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 Non ci sono solo paure e tensioni, all’epoca della pandemia, ma anche notizie e storie che riescono a scaldare il cuore a dimostrare che la vita, che mai come ora sembra sospesa e ferma, invece va avanti con forza. All’Aquila si nasce, ovviamente, anche con il timore del coronavirus, cercando di garantire la sicurezza massima, per tutti. E così appena inaugurato – e benedetto – ieri il cosiddetto “ospedale del G8”, costruito per i grandi della terra che sono arrivati in città in occasione del vertice del 2009, oggi ormai ribattezzato “Covid hospital”, è stato teatro di un parto cesareo eseguito nella sala operatoria dedicata proprio ai pazienti del coronavirus.


In realtà la mamma è una ragazza della Marsica su cui esisteva, a ieri sera, solo un sospetto. In attesa dell’esito del tampone si è preferito comunque intervenire e far nascere il bambino, alla naturale scadenza della gravidanza. La struttura era stata benedetta proprio nella mattinata di ieri, in concomitanza con l’applauso tributato agli operatori sanitari a mezzogiorno, altra iniziativa nata dai social. «La benedizione di quest’oggi ha un valore particolare – ha detto Franco Marinangeli, direttore dell’Unità operativa complessa di Anestesia e Rianimazione -. Siamo certi, purtroppo, che sarà necessaria. Rafforziamo, con questa struttura, la terapia intensiva, con la speranza che ci serva il meno possibile, ma consapevoli che sarà utile e preziosa anche per altre Asl e altre regioni, che in questo momento attraversano situazioni peggiori della nostra». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero