Disabile in volo con l’aliante: un grande secondo posto al Campionato italiano di Lucca

Disabile in volo con l’aliante: un grande secondo posto al Campionato italiano di Lucca
Al campionato italiano classe club svoltosi a Lucca un altro grande risultato per l'abruzzese Iwan Piccioni, 47 anni, arrivato secondo nel volo, anche acrobatico, in...

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Al campionato italiano classe club svoltosi a Lucca un altro grande risultato per l'abruzzese Iwan Piccioni, 47 anni, arrivato secondo nel volo, anche acrobatico, in aliante, per lui che in un incidente stradale ha perso l’uso delle gambe, gara nella quale gareggiavano anche i normodotati. Un ottimo risultato, in una gara molto ambita in territorio nazionale. «È stata un’emozione grandissima- dice Piccioni che vive a Giulianova, in provincia di Teramo - Voglio ringraziare gli amici che sostengono i miei allenamenti, il sindaco e gli sponsor che mi permettono di munirmi di tutto quanto mi occorre per allenarmi e partecipare alle gare come Alessandro Mucciconi, Kristian Passacqua e “Tute da volo Mazzucchi”».

«E ringrazio il mio maestro e allenatore Pietro Filippini che segue costantemente i miei progressi. Lui è ancora il numero uno». Si pensi che per battere Iwan c’è voluto nientemeno che il suo maestro, che si è classificato primo, che è normodotato «e che –dice Iwan-è stato molto contento che gli sono arrivato vicino nel punteggio e lo sarebbe stato anche se lo avessi battuto. Adesso c’è una gara a fine mese, ma i miei amici vogliono farmi gareggiare anche nella vela e vorrebbero portarmi a fare questa esperienza a Palermo anche se il volo in aliante è qualcosa di unico, volando scordi che non hai più l’uso delle gambe ma la mia speranza è che la medicina faccia passi avanti tali da potermi regalare il miracolo di tornare a camminare».

Iwan campione in carrozzina: «Quando volo con l'aliante mi sento come tutti gli altri»


Lui, del resto, era nato per lo sport. È stato una ragazzo abituato a qualsiasi tipo di situazione estrema, proprio per il kate surfing e il wind surf, due tra le tante attività sportive che praticava e per le quali viaggiava spesso. Un auto, invece, nel fare inversione di marcia, gli tagliò la strada e il giovane finì schiantato contro di essa. Restò in coma per due mesi all’ospedale di Ancona, poi altre terapie a Pineto, Imola e in altre cliniche. Nonostante tutto il responso dei medici fu chiaro: lesioni midollari complete e per lui volle dire abbandonare i suoi sport estremi. Poi la rinascita con il suo aliante e la voglia di libertà. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero