Investito in bicicletta, il pirata della strada era una professoressa universitaria

Investito in bicicletta, il pirata della strada era una professoressa universitaria
Prima l'investimento con la macchina poi come se nulla fosse, si è recata presso un'officina meccanica di fiducia per porre rimedio ai danni provocati, ma è...

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Prima l'investimento con la macchina poi come se nulla fosse, si è recata presso un'officina meccanica di fiducia per porre rimedio ai danni provocati, ma è stata scoperta dai vigili urbani. E' durata sei giorni la caccia all'investitrice da parte dei vigili urbani, intervenuti il 22 giugno scorso a Collemaggio, in prossimità del canile, per prestare aiuto e rilevare un incidente stradale nel quale G.F. di 80 anni è ancora ricoverato in ospedale a causa delle importanti lesioni e traumi provocati dalla macchina che dopo averlo investito mentre si trovava in sella alla propria bicicletta non si è fermata per prestare il doveroso aiuto.


Ma l'investitrice, 50 anni dell'Aquila, nel fuggire dopo l'incidente non si era accorta che un pezzo di carrozzeria della propria macchina era rimasto a terra dopo l'urto. E così proprio partendo proprio da questo particolare che gli agenti della polizia municipale hanno avviato le indagini, verificando la presenza nella zona di telecamere e andando a controllare vari carrozzieri, intuizione quest'ultima che si è rivelata fruttuosa. Infatti l'auto mancante proprio del pezzo ritrovato sul luogo del sinistro dagli investigatori, era sul ponte di un carrozziere, pronta per essere riparata. Dalla consultazione dei documenti si è subito appreso che la donna alla guida è una professoressa della Facoltà di Medicina e Chirurgia, particolare che ha lasciato piuttosto sorpresi gli stessi agenti, visto che non si trattava di una persona (fino ieri) al di fuori della Legge, ma di un docente con un importante curriculum.


Dopo le formalità, su disposizione del sostituto Procuratore della Repubblica dell'Aquila, Guido Cocco, gli agenti hanno sequestrato l'auto della docente, di marca Giapponese, e contestato il reato di omissione di soccorso. Riguardo la parte offesa non essendo le lesioni gravi a tal punto da procedere d'ufficio, spetta ora all'anziano decidere se presentare una denuncia per lesioni sempre nei riguardi dell'investitrice.
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Il Messaggero