L'AQUILA - «Il modo con cui sono state condotte le indagini prima e il processo in Tribunale poi, hanno irrimediabilmente infangato la mia persona e la mia storia...
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«Voglio esprimere la mia personale soddisfazione per l'assoluzione ottenuta» ha scritto Marinelli sottolineando, poi, che la vicenda ha determinato «il licenziamento di persone, padri di famiglia, che avevano lavorato insieme a me per decenni».
«Parliamo di una società ha aggiunto Marinelli - che, senza una valida ragione essendo sin dall'inizio evidente l'assoluta inconsistenza dei reati ipotizzati dal Pubblico Ministero, si è vista sequestrare l'intero suo patrimonio immobiliare ingessando l'attività di impresa che traeva linfa proprio dai proventi derivanti dal suo patrimonio. Un patrimonio prudenzialmente valutabile in almeno 10-15 milioni di euro che è stato sottratto alla disponibilità della Marinelli ed Equizi Srl per garantire un indebito arricchimento ipotizzato dalla Procura di circa 2 milioni e mezzo di euro. Con tale atto, al danno dell'illegittimità della misura cautelare disposta, si è aggiunta infatti la beffa di una valutazione degli immobili sequestrati assolutamente priva di riscontri oggettivi ed assolutamente penalizzante rispetto all'effettivo valore economico e commerciale degli stessi».
Marinelli dice che oggi la sentenza gli ha restituito «la dignità di uomo che nell'esercizio della propria attività imprenditoriale ha sempre agito nel massimo rispetto delle regole e che si è sentito intimamente orgoglioso ed onorato di aver avuto l'occasione di aiutare L'Aquila ed i propri concittadini mediante la realizzazione di alloggi per centinaia di persone sfollate in soli 70 giorni». Non manca un pensiero e un ringraziamento ai dipendenti, subappaltatori e fornitori che hanno contribuito a realizzare gli alloggi, a chi «oggi non lavora più con me» e, ovviamente, agli avvocati Cesidio Gualtieri e Massimiliano Placidi.
«Mi faccio forza chiude Marinelli - ripetendomi ciò che mi sono detto in tutto questo tempo: Non temo le parole dei violenti, ma il silenzio dei giusti augurandomi che l'accaduto consenta a tutti di fare una riflessione profonda sull'importanza dei propri ruoli e dei propri compiti tenendo conto di quanti danni si possono causare galleggiando nel dice che tanto caro a noi aquilani».
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Il Messaggero