Grandinata, bocciato lo stato di emergenza: niente risarcimenti

Grandinata, bocciato lo stato di emergenza: niente risarcimenti
La forte grandinata in Abruzzo non ha richiesto misure straordinarie di assistenza alla popolazione. Sarebbe questa la ragione addotta dal governo per non concedere lo stato di...

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La forte grandinata in Abruzzo non ha richiesto misure straordinarie di assistenza alla popolazione. Sarebbe questa la ragione addotta dal governo per non concedere lo stato di emergenza dopo la violenta grandinata che lo scorso luglio ha messo in ginocchio buona parte della costa. L’indiscrezione è filtrata, ieri, dalle agenzie di stampa. Una doccia gelata e dolorosa, per rimanere in tema, nonostante ancora oggi piove in centinaia di abitazioni popolari a Pescara, quelle bombardate da chicchi di grandine grossi come arance, con feriti, auto distrutte, gravi danni a edifici pubblici e abitazioni. Tra questi, oltre duecento appartamenti popolari, con tetti rotti ormai da quasi quattro mesi e la pioggia che batte sulla cittadina affacciata sul mare Adriatico.


Piove sul bagnato, insomma, soprattutto in questo weekend in cui l’acqua tornerà a cadere copiosa. Non verrà stanziato nulla per l’agognato stato di emergenza, una misura necessaria per vedere arrivare i fondi destinati a fronteggiare i danni. Per i tanti cittadini abruzzesi che in questi mesi si recavano e continuano a recarsi all'Ater, società pubblica dell'edilizia popolare, la risposta agli sportelli è sempre la stessa: «Non abbiamo un euro in cassa, toccherà aspettare lo stato d'emergenza. Da lì, due mesi per le gare d'appalto, poi finalmente i lavori». Nelle prossime ore, però, da Roma dovrebbe essere ufficializzata la decisione: i requisiti per dichiarare lo stato d'emergenza non ci sono -la decisione assunta- perché la forte grandinata non ha richiesto misure straordinarie di assistenza alla popolazione, ovvero evacuazioni, o interventi urgenti non fronteggiabili a livello locale. La decisione verrà comunicata agli enti competenti. All'Ater intanto si stanno cercando strade alternative, quella più percorribile guarda a un'assicurazione, attiva su queste abitazioni, che potrebbe consentire di far fronte agli interventi più urgenti, stimati in oltre un milione di euro. Stessa strada battuta dal Comune per gli alloggi Erp. Ma ci vorranno mesi, tra stanziamenti e gare d'appalto da assegnare. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero