L'AQUILA - La volontà di evitare la chiusura del traforo del Gran Sasso, prevista per la mezzanotte del prossimo 19 maggio, c’è. A Roma Ministero e...
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Il piano prevede la nomina di un commissario, ma che avverrà solo dopo la conversione del decreto “Sblocca cantieri”. Nel frattempo già domani, nel vertice convocato a Roma con gli enti locali, si tenterà di abbozzare una strategia per il reperimento immediato delle risorse necessarie ai lavori di messa in sicurezza di tutto l’acquifero, un unicum generato dalla contemporanea presenza di autostrade, laboratori sotterranei di fisica nucleare Infn e captazione delle acque idropotabili. Contemporaneamente sarà individuata una soluzione tampone per eliminare le responsabilità della società connesse alla gestione di quel tratto specifico di autostrada.
E’ per queste ragioni che entrambe le parti, Mit e Strada dei Parchi, hanno giudicato l’incontro di ieri positivo e costruttivo. Il Ministero ha specificato, in una breve nota, che «coinvolgerà tutti i soggetti interessati e tutti i livelli istituzionali, in modo da raggiungere sia l’obiettivo di breve termine, ossia il mantenimento in esercizio delle gallerie autostradali, sia quello di lungo termine, quindi la messa in sicurezza definita degli acquedotti. Non a caso, è prevista una modifica al decreto Sblocca cantieri con cui sarà nominato un commissario straordinario incaricato di sovraintendere alla progettazione, all’affidamento e all’esecuzione degli interventi necessari per la messa in sicurezza del sistema idrico». Si è approfondito anche il tema degli ulteriori poteri del commissario, visto che Strada dei Parchi ha chiesto con fermezza che si occupi anche della gestione ordinaria della galleria. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero