Senza lavoro e costretto a vivere in auto tenta il suicidio: «Sono disperato, non ce la faccio più», salvato dagli amici

Senza lavoro costretto a vivere in auto, ingoia pasticche e scrive su Fb: «Sono disperato, non ce la faccio più». Salvato dagli amici
«Ero al colmo della disperazione ed ho preso le pasticche, ma non sono matto e non voglio restare bloccato in Psichiatria». La frase è di un 51enne di...

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«Ero al colmo della disperazione ed ho preso le pasticche, ma non sono matto e non voglio restare bloccato in Psichiatria». La frase è di un 51enne di Giulianova, in provincia di Teramo, disoccupato e lasciato fuori casa per cui da giorni è costretto a vivere in auto. «Sono distrutto per quello che mi è successo, mi dovete aiutare ed è chiaro che non volevo più vivere così, non ce la faccio». Ma a salvarlo è stato proprio il suo sfogo, quando ha deciso di raccontare qualcosa su Facebook, annunciando quello che aveva intenzione di fare «essendo ormai al colmo della disperazione», come aveva specificato.

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Ed ha preso dei barbiturici. Qualche amico che ha letto il massaggio lanciato sui social ha avvertito i carabinieri i quali, con un’ambulanza del 118 sono andati in via Trieste dove era parcheggiata l’auto in cui l’uomo è costretto a vivere da giorni. L’intervento tempestivo gli ha salvato la vita, ma è stato ricoverato in psichiatria. «Ma io non sono pazzo - ripete chiamando ieri sera dal reparto - sono solo disperato, non ho bisogno di cure ma di qualcuno che mi aiuti a tornare a vivere un’esistenza dignitosa». Situazioni familiari e di lavoro avrebbero determinato la volontà di farla finita ma un sussulto di voglia di provare ancora a vivere lo avrebbe salvato in extremis. «Ma qui in psichiatria  mi sento prigioniero, non merito di stare qui, voglio uscire» dice al telefono dal reparto dove è ricoverato.

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Il Messaggero