OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
L'ovino messo in palio al Giro d'Italia finisce sul tavolo della procura teatina. Il goliardico Gran premio della pecora, che aveva annunciato di elargire un regalo così insolito al primo ciclista abruzzese che avesse varcato il traguardo volante di Filetto, infatti, ha fatto infuriare gli animalisti.
Prima una serie di post al veleno sui social fra i tanti commenti ironici, poi l'esposto presentato dalla Aidaa (Associazione italiana difesa animali e ambiente) alla vigilia della tappa Isernia-Blockhaus di domenica scorsa. «Un gesto non solo di cattivo gusto - si legge in una nota dell'associazione - ma anche in aperta violazione della sentenza del Consiglio di Stato che vieta di proporre animali come premi di gare, lotterie e fiere».
Così, dopo la proclamazione del vincitore Dario Cataldo ora spetta a un giudice valutare se ci siano responsabilità penali e se, come accusa Aidaa, si sia configurato «il reato di maltrattamento di animali». Della pecora promessa, in realtà, non c'è stata alcuna traccia, ma l'amministrazione comunale contro cui in molti hanno puntato il dito ha chiarito di non essere coinvolta nell'iniziativa. Il sindaco Rocco Di Nanno lo ha già spiegato ai carabinieri forestali, da cui è stato convocato, precisando che il Comune si è occupato solo della ricerca di sponsor per l'acquisto di addobbi lungo il percorso della carovana rosa, magliette, fiori e l'organizzazione del concorso che premia il balcone più bello.
Leggi l'articolo completo suIl Messaggero