Al funerale cade nella buca: «Voglio 60mila euro di danni»

Al funerale cade nella buca: «Voglio 60mila euro di danni»
Aveva destato molta curiosità la notizia relativa a una richiesta di risarcimento danni di ventimila euro avanzata da una donna di Pescara che era inciampata in una...

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Aveva destato molta curiosità la notizia relativa a una richiesta di risarcimento danni di ventimila euro avanzata da una donna di Pescara che era inciampata in una mattonella sconnessa sul lungomare centrale di Giulianova riportando delle lesioni. Ma se si cade in strada, inciampando in una buca e per di più durante un funerale, la richiesta di risarcimento aumenta notevolmente fino a sfiorare i sessantamila euro.


Questa è la somma richiesta da C.I., una donna di 72 anni di Mosciano, attualmente residente a Sant’Omero, la quale ha citato in giudizio il Comune giuliese dinanzi al tribunale di Teramo. La donna è rappresentata e difesa dagli avvocati Biagio Giancola di Como e Andrea Luzii di Teramo, e chiede che sia accertata la responsabilità dell’Ente per l’incidente verificatosi a Giulianova il 13 febbraio 2017, quando la donna, mentre partecipava a un funerale che si sarebbe celebrato nella chiesa di San Pietro, giunta in via Curiel, a causa della pavimentazione stradale in parte sconnessa e avvallata, costituita da cubetti di porfido alcuni dei quali non più stabilmente ancorati al sottofondo, inciampava e cadeva rovinosamente a terra.

Le lesioni personali subite dall’anziana sono state stimate dai legali, con i danni derivati, e quantificati in 59.747,83 euro. A seguito di questa grave caduta e anche per i danni causati ad alcune automobili, soprattutto a gomme e cerchioni, la Giunta comunale ha deciso di avviare dei lavori di sistemazione, l’8 novembre scorso, opera poi terminata il 14 dicembre.





«Lavori - dicono il sindaco Francesco Mastromauro e l’assessore ai Lavori pubblici Gian Luigi Core - che hanno previsto la bonifica del sottofondo mediante il taglio delle radici dei pini, causa del dissesto della sede stradale e con i rischi e gli annosi problemi per pedoni e auto, nonché il rifacimento del manto, ultimato con la realizzazione di un sottofondo e di una pavimentazione drenante analogamente ai lavori che hanno interessato la sede stradale del prolungamento di viale Orsini, sul quale si erano ugualmente verificati incidenti e cadute».

Una specie di opera di bonifica delle strade più dissestate della città. Ora però si andrà a processo e la prima udienza è stata fissata l’11 aprile al tribunale di Teramo.
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Il Messaggero