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Profondamente provate da un immenso dolore per la morte cruenta della madre Michele Faiers, 66 anni, uccisa con nove coltellate forse dal convivente Michael Whitbread, 74 anni, a distanza esatta di un mese dal ritrovamento del cadavere nel casolare di contrada Verratti di Casoli (Chieti) , ieri sono giunte due delle 4 figlie della vittima; Sara, di 37 anni, e Harriet, di 28, accompagnate dal vice console a Roma Vittoria Domini Janni. Alle 14 le due donne hanno ricevuto copia della chiave dell’abitazione nella caserma dei carabinieri di Casoli, ma poco prima erano state a colloquio a Lanciano col procuratore capo Mirvana Di Serio che indaga sull’efferato delitto.
In procura si è discusso del delitto per due ore, dalle 11.30 alle 13.30. Poi le sorelle hanno raggiunto la caserma di Casoli. Una copia delle chiavi del casolare è stata data a loro e un’altra all’avvocato Massimiliano Piacentino Sichetti, difensore d’ufficio del presunto assassino Michael, comproprietario del casolare a due piani con vista mozzafiato sulla Majella. In caserma c’era anche il sindaco di Casoli Massimo Tiberini che le ha salutate.
«Ho manifestato loro – dice Tiberini - la vicinanza della nostra comunità e la pronta disponibilità ad aiutarle per qualsiasi cosa avessero bisogno. Ho trovato due persone distinte ma molto provate». Subito dopo viaggio verso il casolare di contrada Verratti, acquistato da Michele e Michael 3 anni fa dopo aver venduto casa a Torquay, borgo costiero nella contea inglese del Davon.
Le due sorelle avevano il cuore spezzato nel varcare la porta d’ingresso dopo che i carabinieri hanno tolto i sigilli apposti la mattina dello scorso 1° novembre quando il cadavere è stato scoperto dall’amica inglese Petrina, residente a Palombaro, allarmata dalla circostanza che Michele da tre giorni non rispondeva al telefono. L’abitazione è ora dissequestrata. Non una parola di Sara e Harriet entrando in casa, solo un giro per vedere e capire il perché della sconvolgente fine della loro amata madre. Dovevano prendere degli effetti personali e documenti, ma dopo un silenzio doloroso hanno detto che torneranno nei prossimi giorni. Da Verratti sono poi andate a Palombaro, dove c’è una comunità inglese di 100 persone, dove alloggeranno ospiti di amici della loro sventurata mamma.
Il Messaggero